Cerese, don Gibelli trasferito a Suzzara: 'Sono addolorato, ma un prete è di tutta la chiesa'. I parrocchiani, però, non si rassegnano

BORGO VIRGILIO, 9 giu. - "Questo cambiamento rappresenta un momento difficile, sia per me che per la comunità di Cerese e Cappelletta con la quale, in 15 anni di servizio, si è instaurato uno splendido rapporto. Ma le scelte del Vescovo vanno rispettate, perché un prete è di tutta la chiesa e non di una sola comunità".

Queste le prime parole pronunciate all'Altra Mantova da don Paolo Gibelli, parroco di Cerese da 15 anni che, in conseguenza delle nomine del Vescovo Marco Busca rese note proprio oggi dalla Diocesi, da settembre si trasferirĂ  a Suzzara dove guiderĂ  la parrocchia dell'Immacolata.

A Cerese arriverĂ  monsignor Claudio Giacobbi, vicario episcopale per gli enti e i beni ecclesiastici e presidente del consiglio di amministrazione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero. La notizia del trasferimento di don Gibelli ha provocato un sincero dispiacere in tutta la comunitĂ  cristiana di Cerese e sui social, spesso primo termometro di una situazione e di un cambiamento, si stanno susseguendo moltissime reazioni di parrocchiani dispiaciutissimi.

"Questo dispiacere - scherza don Paolo - per me è un buon segno: se la comunitĂ  avesse festeggiato la mia partenza stappando lo spumante, mi sarei preoccupato. Ma, scherzi a parte, le scelte del Vescovo vanno rispettate, anche perchĂ© sono state effettuate con oculatezza e nell'interesse di tutta la comunitĂ  cattolica mantovana. Chi arriverĂ  al mio posto, don Claudio Giacobbi, è un prete bravo, competente e sarĂ  in grado di instaurare un rapporto proficuo e intenso con tutta la comunitĂ  parrocchiale".

Anche per don Paolo Gibelli, poi, certo non sarà facile ricominciare il servizio in una parrocchia nuova: "Anche per me - continua - si tratta di un momento delicato. Da una parte provo un grande dispiacere nel dover lasciare questa comunità dopo 15 anni di servizio molto intensi, belli e ricchi di stimoli. Dall'altra non è certo facile ricominciare la mia missione in un'altra parrocchia, ma anche questa è una sfida che accetto ben volentieri".

La nuova missione di don Paolo a Suzzara inizierà a settembre, mese in cui anche don Caludio Giacobbi arriverà a Cerese. Nel frattempo, i parrocchiani di Cerese stanno già organizzandosi per provare a far cambiare idea al Vescovo attraverso sttrumenti di pressione come raccolte firme e lettere. Nelle prossime settimane le prime iniziative in tal senso dovrebbero partire. Ma è lo stesso don Paolo a chiedere che ciò non venga fatto: "Se davvero mi volete bene - ha aggiunto - allora lasciate perdere raccolte firme e lettere. Mi rendo conto che, a caldo, le reazioni possono essere anche di questo tipo, ma occorre accettare con serenità quanto deciso dal Vescovo. Fa parte del nostro ministero di preti andare dove siamo inviati. La comunità usi questi mesi per prepararsi ad accogliere il nuovo parroco, don Claudio Giacobbi".

Dal canto suo il Vescovo Marco Busca, per contestualizzare le nomine effettuate, ha spiegato che "i cambiamenti non sono da interpretare come 'scatti di carriera' o di anzianità, avanzamenti nella gerarchia ecclesiastica, o come rispondenti ad una sorta di riassetto dell'organigramma aziendale della diocesi in base a criteri di meritocrazia, di efficientismo, di restyling diocesano o quant'altro. I cambiamenti riguardano anzitutto persone, con un nome e una storia concreta. Si tratta della persona dei preti, che sono ministri, quindi servi (secondo il significato della parola stessa), perché chiamati e mandati nel nome del Signore, impegnati in vario modo nel servizio del Vangelo, nella condivisione della vita del "Corpo di Cristo" che è la Chiesa, nel cammino delle comunità cristiane che vivono la vita nuova del Regno che il Signore Gesù è venuto a costituire tra gli uomini".

Don Paolo Gibelli, vicario episcopale per i rapporti con il territorio, è arrivato a Cerese il 10 marzo del 2002 in sostituzione di don Ferdinando Tagliavini.

Emanuele Salvato