Caso Palazzi, tentata concussione continuata per un anno l'ipotesi di reato della Procura. Intanto il sindaco ricompare sui social: 'Giorni duri, ma ho fiducia nella magistratura'

MANTOVA, 25 nov. - Tentata concussione continuata per un anno, dal novembre 2016 al novembre 2017. Questa l'ipotesi di reato nei confronti del sindaco di Mantova Mattia Palazzi. A comunicarlo attraverso un comunicato stampa è il Procuratore della Repubblica di Mantova, dottoressa Manuela Fasolato.

Quindi, rispetto a quanto emerso fino a ieri, per il primo cittadino di Mantova l'accusa è ancora piĂą grave. Ovviamente è tutto da dimostrare, ma nel comunicato inviato alla stampa ("per una corretta informazione - si legge - in relazione ai rapporti con la stampa nel rispetto della normativa vigente in ordine al segreto istruttorio e alle garanzie della difesa") gli articoli citati per configurare l'ipotesi di reato (artt. 56, 81 e 317 del codice penale) delineano una tentata concussione continuata per il periodo di un anno.

Il Procuratore, poi, precisa che il sindaco "su autonoma iniziativa di quest'Ufficio" verrà interrogato martedì 28 novembre dal Procuratore e dal sostituto procuratore. Nel corso dell'interrogatorio, precisa la nota stampa, "a norma dell'art. 65 del codice di procedura penale saranno resi noti gli elementi di prova esistenti e l'indagato sarà invitato a esporre quanto ritiene utile per la sua difesa".

Il sindaco di Mantova è accusato di aver abusato del proprio ruolo pubblico per chiedere favori sessuali alla vicepresidente di un'associazione culturale mantovana. Attraverso il proprio avvocato, Paolo Gianolio, il sindaco ha negato tutto. Mercoledì scorso i carabinieri del Nucleo Investigativo si sono presentati a casa di Palazzi dove hanno sequestrato un telefono cellulare, un tablet e un pc. Stessa procedura adottata anche nei confronti della presidente e della vicepresidente dell'associazione al centro dell'inchiesta.

Il sindaco ha ammesso di conoscere la presunta vittima della concussione, ma, come detto, ha negato con forza di aver approffittato della propria posizione per ottenere favori di qualsiasi tipo. La presunta vittima, contattata dalla Gazzetta di Mantova, ha detto di non essere stata lei a presentare l'esposto o la denuncia e ha ammesso di conoscere il primo cittadino. Rimane, quindi, il mistero su chi abbia presentato l'esposto che ha fatto partire le indagini. L'avvocato Gianolio, sentito l'altro giorno dall'Altra Mantova, ha detto che "Per capire chi sia l'autore materiale dell'atto che ha dato origine alle indagini dobbiamo, però, aspettare che queste si concludano".

Palazzi, intanto, sparito per qualche giorno da Mantova e dai social, dove è sempre stato molto attivo, nella tarda serata di sabato 25 novembre è ricomparso con un post sulla propria pagina Facebook. Ecco cosa ha scritto: "Sono mancato qualche giorno da Mantova e da fb, ho tenuto i contatti costanti solo con il mio avvocato. Grazie a tutti per il sostegno, sono giorni duri. Ma ho piena fiducia nella magistratura e nella giustizia".

Emanuele Salvato