Fumo, molti esperti contrari alle nuove alternative per smettere
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- Creato 04 Luglio 2023
- Pubblicato 04 Luglio 2023
ROMA, 04 lug. - "Sono molti i medici e coloro che lavorano all'interno della sanità pubblica che si sono schierati in forte contrapposizione con le nuove alternative alle tradizionali sigarette, ovvero i prodotti contenenti nicotina, in grado di aiutare i fumatori a smettere di fumare. L'attendibilità delle loro convinzioni non è sempre basata su prove scientifiche: secondo queste persone, infatti, si dovrebbe optare per un approccio diverso, basato sull'astinenza e su regolamentazioni più rigorose, come la tassazione punitiva".
E' da questa argomentazione che ha preso il via il panel 'Science, regulation and morality', tenutosi nel corso della terza delle quattro giornate del Global Forum on Nicotine 2023, in corso a Varsavia dal 21 al 24 giugno.
A discutere l'argomento quattro esperti internazionali come Marewa Glover, John Oyston, Arielle Selya e Kevin Garcia, che hanno espresso le loro opinioni sui temi della regolamentazione e della morale che riguardano i prodotti contenenti nicotina come sostituti piĂą sicuri delle tradizionali sigarette.
Il Global Forum on Nicotine è l'unico convegno internazionale dedicato al ruolo dei prodotti contenenti nicotina (come sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato, nicotine pouches e tabacco per uso orale) nell'aiutare i fumatori ad abbandonare le sigarette tradizionali in favore di alternative più sicure. E' infatti la riduzione del danno da tabacco al centro dell'edizione 2023 del Forum, intitolata 'Tobacco harm reduction - the next decade', che ha riunito 70 esperti internazionali che si rivolgono a una platea di delegati provenienti da 80 Paesi.
Marewa Glover, accademica neozelandese che si occupa di sanità pubblica e specializzata nella cessazione del fumo, spiega che, a suo modo di vedere, "molte persone che lavorano nell'industria del tabacco e molte altre che operano nella sanità pubblica sono consapevoli che i prodotti alternativi al tabacco sono efficaci per ridurre il danno provocato dal tradizionale fumo di sigaretta, tuttavia non li raccomandano. Questo approccio - osserva Glover - deriva da una convinzione moralistica, spesso influenzata dalla religione e quasi mai basata su evidenze scientifiche. Un esempio è la decisione del governo australiano, che ha bandito le sigarette elettroniche dai luoghi frequentati da bambini e giovanissimi, affinché non vedano le persone svapare e non si avvicinino quindi a questi prodotti. In realtà si tratta solo di una questione di controllo. Non è bandendo un certo comportamento che ottieni un risultato - precisa - e non è propagandando una narrazione della dipendenza utilizzando una prospettiva religiosa che si aiutano le persone a ridurre il danno da fumo. Quella che ci aspetta è una lotta di giustizia sociale".
(adnKronos)
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