Fusione Bigarello-San Giorgio: approvato progetto di legge in Regione, ma è bagarre per voto contrario della Cappellari

MANTOVA, 20 dic. - E' stato approvato oggi in Consiglio regionale il progetto di legge che prevede la incorporazione del comune di Bigarello con il comune di San Giorgio, in provincia di Mantova, che si chiamerà d'ora in avanti San Giorgio Bigarello.

Il progetto è stato approvato con il solo voto contrario del consigliere leghista Alessandra Cappellari, anche presidente della Commissione regionale Affari istituzionali.

Una decisione che ha scatenato un po' di confusione in aula "a causa - ha detto Cappellari - del doppio referendum effettuato dalle due amministrazioni, con conseguente voto di coscienza dei gruppi di maggioranza che hanno rispettato la volontà popolare, esattamente come fu rispettata durante la precedente legislatura, allorquando fu bocciato in seguito al voto contrario della popolazione di Bigarello".

La consigliera leghista ha motivato il suo voto contrario precisando che "il PD ha artatamente cambiato nome (incorporazione anziché fusione) per ottenere lo stesso risultato che aveva cercato di ottenere anche 5 anni fa e che con accanimento è riuscito ad ottenere quest'anno. Il rammarico espresso – ha detto in conclusione Cappellari - è per la mancata partecipazione al voto dei cittadini contrari alla fusione, che hanno fatto mancare il loro voto contrario, segnando la fine del comune di Bigarello".

Soddisfatta per il risultato raggiunto, ma critica nei confronti dell'atteggiamento di Alessandra Cappellari, la consigliera del Pd Antonella Forattini. "Il voto in aula sulla fusione è stato il risultato della mediazione delle forze politiche, con l'eccezione della consigliera Cappellari, che ha votato contro il progetto di legge mettendo in discussione l'esito del referendum consultivo e quindi la volontà degli elettori. Sono stati addirittura sospesi i lavori del Consiglio solo per le bizze della Cappellari: come sempre manca il rispetto delle istituzioni e si ragiona solo ed esclusivamente per un tornaconto politico. Aggiungo, con rammarico, che l'atteggiamento tenuto dall'esponente della Lega non mi pare compatibile con il ruolo di presidente della commissione Affari Istituzionali, visto che vuole far prevalere la sua personale posizione politica rispetto alla tutela dell'autonomia decisionale dei comuni. Dal M5S invece - conclude Forattini - nonostante il voto favorevole, avrei preferito un sì meno timido, anche in coerenza con la battaglia che stanno portando avanti sulla Grande Mantova."