Disastro ferroviario di Viareggio, sette anni a Giuseppe Pacchioni, amministratore della Cima di Bozzolo

MANTOVA, 31 gen. - Il Tribunale di Lucca, dove si è concluso il processo di primo grado per il disastro ferroviario di Viareggio del giugno 2009 che costò la vita a 32 persone, ha condannato a 7 anni Giuseppe Pacchioni, amministratore della Cima di Bozzolo.

Condannati a 6 anni e 6 mesi anche Daniele Gobbi Frattini e Paolo Pizzadini, sempre di Cima Riparazioni, azienda che montò sul vagone deragliato l'asse che si era spezzato. E azienda assolta dalle accuse.

In totale, su 33 imputati a vario titolo per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose, sono stati condannati in 22.

Eccoli: 9 anni e 9 mesi a Rainer Kogelheide, amministratore delegato della Gatx rail Germany, azienda proprietaria del carro che deragliò; 9 anni e 9 mesi a Peter Linowski, responsabile dei sistemi di manutenzione della Gatx Rail Germany; 9 anni a Johannes Mansbarth, ad di Gatx Rail Austria, Roman Mayer, responsabile manutenzione di Gatx Rail Austria e Uwe Koennecke, responsabile dell'officina Jugenthal Waggon di Hannover che revisionò il carro; 8 anni a Andreas Scroter, Helmut Bridel e Uwe Kriebel, responsabili a vario titolo dell'officina Jugenthal Waggon di Hannover; Giuseppe Pacchioni (7 anni), Daniele Gobbi Frattini (6 anni e 6 mesi), Paolo Pizzadini (6 anni e 6 mesi), Emilio Maestrini (6 anni e 6 mesi), Giulio Margarita (6 anni e 6 mesi). Sei anni di reclusione a Giovanni Costa, Giorgio Di Marco, Salvatore Andronico, Enzo Marzilli, Francesco Favo, Alvaro Fumi. Sette anni a Mauro Moretti, nella veste di ex ad di Rfi, e Mario Castaldo, come direttore della Divisione Trenitalia Cargo, mentre sette anni e sei mesi sono stati inflitti a Michele Mario Elia, all'epoca ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.