Mantova, sciopero in Versalis per avere risposte sul futuro dopo la chiusura del cracking di Marghera
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- Creato 09 Maggio 2022
- Pubblicato 09 Maggio 2022
MANTOVA, 09 mag. - Sindacati e istituzioni uniti questa mattina insieme ai lavoratori della Versalis di Mantova per chiedere risposte sul futuro della chimica a Mantova, ma in generale nel nord Italia dove si disegna il triangolo della produzione chimica italiana fra Venezia, Ferrara, Mantova.
Le tre cittĂ dove hanno sede i principali siti produttivi del settore che oggi hanno scioperato simultaneamente con presidi davanti ai cancelli testimoniati dalla diretta streaming organizzata dalla Filctem Cgil.
La chiusura del cracking di Marghera, a Venezia, per i modi e i tempi in cui si è verificata, sta generando preoccupazioni sia per il futuro dei lavoratori dipendenti di Versalis (a Mantova 1150) che per qelli dell'indotto (circa 350 tra lavoratori delle mense, pulizie, logistica...).
La preoccupazione maggiore, come emerso oggi nei vari discorsi tenuti da sindacalisti e rappresentanti istituzionali, è che la chiusura del cracking di Marghera, la pipeline attraverso la quale le sostanze da lavorare arrivavano direttamente nei vari siti, possa rappresentare il primo passo di un cambiamento tutt'altro che positivo per il comparto.
"Questa industria - spiega il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi - è fondamentale per la città e il territorio mantovano. Da qui è giusto chiedere al governo, anche con il supporto della Regione Lombardia, che Versalis presenti un piano industriale dove sia chiaro quali siano gli investimenti e i tempi di questi per capire dove voglia andare Eni Versalis. Non si gioca solo la difesa del posto di lavoro, ma il destino del nostro paese a livello industriale". Giovanni Pellizzoni della Uiltec parla di "invesitimenti ancora al palo". Secondo il sindacalista con la chiusura del cracking di Marghera "potremmo avere problemi di approvvigionnamento e di logistica". Sulla stessa liinea anche Michele Orezzi, segretario della Filctem Cgil Mantova che identifica lo stop del cracking come un "primo tassello di un effetto domino sintomo di lento smontaggio di pezzi di industria". Mentre Daniele Soffiati, segretario della Cgil Mantova, ha ricordato l'importanza dell'industria chimica per il terriorio mantovano: "Questo stabilimento - ha detto - 60 anni fa determinò la crescita del territorio generando ricchezza. Lo sciopero d oggi è un primo passo perchè vogliamo risposte dalla polirtica e dall'azienda". Al Preisdio era presente, ed è intervenuta, anche la consigliera regionale del Pd Antonella Forattini ha detto che solleciterà al più presto l'assessore Guidesi a prendere in mano la situazione.
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