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‘Mio fratello Peppino. Resistere a mafiopoli’. Al Bibiena l’incontro con Giovanni Impastato
MANTOVA, 20 mar. – "Disubbidire all'ingiustizia, ma continuare a credere nella giustizia per tentare di costruire un paese migliore".
E' l'invito rivolto a tutti da Giovanni Impastato, personaggio centrale della conferenza-spettacolo "Mio fratello Peppino. Resistere a Mafiopoli" di ieri pomeriggio al Teatro Bibiena.
Giovanni Impastato, fratello di Peppino, indimenticato protagonista della lotta alla Mafia assassinato nel 1978, ha dialogato con il regista Domenico Ammendola rievocando i momenti e le circostanze in cui maturò il tragico epilogo della storia di Peppino.
Un racconto che, prendendo spunto "Resistere a Mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato" scritto da Giovanni Impastato e da Franco Vassia, si è sviluppato tra aneddoti particolarmente significativi della storia della famiglia Impastato, tra appartenenza alla mafia, le tragiche sorti dello zio, del padre e di Peppino per il quale la verità è giunta al termine di una vicenda giudiziaria durata ben 22 anni.
Furono Rocco Chinnici, Antonio Caponnetto e Giovanni Falcone a contribuire a scardinare l'iniziale opera di depistaggio delle autorità e Giovanni Impastato, ricordandolo, non ha potuto non sottolineare che i responsabili di quelle prime indagini pretestuose hanno comunque fatto una luminosa carriera nell'apparato statale.
Eppure, il suo è un netto NO alla rassegnazione per continuare a cercare la verità : un invito ad avere il giusto rispetto per la storia e la memoria, a rinunciare all'odio e alla vendetta, che "non portano da nessuna parte".
L'incontro, a cui hanno assistito anche gli assessori del Comune di Mantova Marianna Pavesi, Iacopo Rebecchi e Andrea Caprini, il Prefetto Carla Cincarilli e il presidente della Provincia Beniamino Morselli, si era aperto con un estratto del film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana e dalla coreografia curata dall'associazione I ContaGIOsi di Suzzara, con la danzatrice Giada Mazzocco, ispirata alla poesia "Ciuri di campu" di Pappino Impastato.
L'iniziativa curata da NoveTeatro, con il sostegno e la collaborazione del Comune di Mantova, di Avviso Pubblico e Libera si è confermata un momento importante e intensamente partecipato per la diffusione della cultura della legalità anche tra i più giovani e l'opportuna anticipazione della XXII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che il 21 marzo si svolgerà a Locri e in contemporanea in 4000 luoghi in tutta Italia.
Mantova aderisce alla manifestazione nazionale con un corteo composto da amministratori locali, studenti, rappresentanti di associazioni e comuni cittadini che, martedì 21 marzo alle 8.45, da piazza Canossa si snoderà sino a piazza Martiri di Belfiore, dove verrà letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti della mafia e si terrà un collegamento audio con Locri per l'intervento di don Luigi Ciotti.
Una replica della conferenza-spettacolo è in programma lunedì 20 marzo, alle 10.30 al Teatro Dante di Suzzara, per gli allievi delle scuole, nell'ambito del programma "Legalità è Futuro 2017" curato dall'amministrazione comunale suzzarese.
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