Recensione: 'E la felicitĂ , prof?' di Giancarlo Visitilli
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- Creato 23 Marzo 2014
- Pubblicato 23 Marzo 2014
E' facile chiedersi alla fine del libro a chi si stesse rivolgendo Visitilli, docente di Lettere e Latino, giornalista di "Repubblica" e scrittore.
Quando si parla di "scuola" il panorama è vasto e variegato. Sarebbe più corretto parlare di "scuole" (il plurale per alunni e insegnati va da sé), includendo le differenti concezioni in merito tanto alle istituzioni quanto alla proposta formativa. Il discorso vale soprattutto se si fa riferimento agli abitanti dei quartieri popolari, quelli che tutti conoscono e in pochi studiano.
Visitilli insegna a Bari vecchia. I protagonisti sono adolescenti, che il primo giorno di scuola si presentano facendo vanto della propria discendenza, quasi come preavviso e ammonimento. Ma il docente che hanno di fronte jè tranquill, perché non indossa giacca e cravatta, ma pantaloni rossi e una T-shirt portata da Cuba, con una foglia della pianta lì maggiormente coltivata. Insomma, non è uno scontato.
Nel corso delle lezioni impareranno la storia dai giornali, sull'esempio di don Pino Puglisi, Dante attraverso le vicende politiche attuali, l'amore da una gravidanza precoce. Studieranno contestualizzando brani letterari e commentando film. Apprenderanno uno stile di vita, condividendo una mela con Michele, ragazzo autistico, raccontando i motivi di un gesto estremo che toglie la vita a un padre di famiglia, ascoltando il coraggio di chi non paga il pizzo alla mafia locale.
Sembra un mondo parallelo. E la felicità , prof? è un libro intriso di storie reali – e pertanto, anche tristi e toccanti –, di film, di opere della letteratura, di figure-simbolo della legalità , di tentativi per educare (prima ancora che trasferire nozioni), di polemiche e riflessioni su certi metodi didattici e dinamiche scolastiche.
L'indice sulle pagine scorre, quando si ferma è solo per fare un sorriso amaro. Qualche volta, però, il modo alternativo di fare scuola di questo insegnante fuori dai canoni sembra un po' costruito, non ci si crede. La verità è che si prova un po' di invidia verso gli studenti che l'hanno incontrato e lo incontrano ancora. Resta il fatto che la scuola – così come l'università – va ripensata, negli approcci, più che negli ammodernamenti tecnologici, in modo da "generare" studenti felici e, nel complesso, consapevoli delle proprie capacità e in grado di dare concretezza ai propri sogni.
Giancarlo Visitilli, E la felicitĂ , prof?, Einaudi, pp. 200, 16,50 euro.
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