Clima, il cambiamento minaccia allo stile di vita del 51% degli italiani
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- Creato 09 Giugno 2024
- Pubblicato 09 Giugno 2024
ROMA, 09 giu. - La maggioranza degli italiani (51%) considera il cambiamento climatico una minaccia per il proprio stile di vita nel prossimo decennio, prima ancora di questioni come le pandemie (25%), l'immigrazione (20%) e l'intelligenza artificiale (13%).
Sono i risultati di un'indagine commissionata da Finn Partners Research&Insights e condotta in tutti i 27 Stati membri dell'Unione Europea coinvolgendo quasi 12mila cittadini, di cui 1.603 in Italia.
Le preoccupazioni sul cambiamento climatico sono così forti che due terzi degli intervistati (66%) ritiene che gli eventi meteorologici estremi avranno un ruolo nella scelta del luogo in cui vivranno nei prossimi 20 anni. Tra questi, l'aumento delle temperature (44%), la siccità (30%) e le inondazioni (12%) sono gli eventi che preoccupano maggiormente. In effetti, la maggior parte (84%) degli intervistati sono preoccupati per gli effetti degli eventi meteorologici estremi, quali forti piogge/alluvioni o temporali violenti.
L'opinione dei cittadini dell'Ue sui risultati ottenuti dai governi nazionali nell'affrontare le questioni climatiche e ambientali è negativa, con meno di uno su cinque (17%, in Italia il 16%) che ritiene che abbiano ottenuto risultati per lo più buoni o molto buoni. Quasi la metà (46%) afferma che le misure adottate dal proprio governo nazionale in materia sono state per lo più scarse o molto scarse (in Italia, il 50%). L'Ue ha ottenuto risultati migliori, ma solo marginalmente: un quinto (20%, del campione totale e degli italiani) ritiene che i risultati siano stati buoni (rispetto al 42% che li cita come scarsi, in Italia il 45%).
Nonostante la diffusa preoccupazione dei cittadini di tutti gli Stati membri dell'Ue per il clima, con un 79% (86% in Italia) che si preoccupa dell'impatto sulle prossime generazioni, esiste ancora una resistenza all'evidenza scientifica. Il 10% degli intervistati (l'8% in Italia) è dell'opinione che il cambiamento climatico causato dall'attività antropica non sia in atto e un altro 3,5% (2% in Italia) è dell'opinione che non ci sia un cambiamento climatico in atto. A livello europeo questo dato corrisponde a 60 milioni di persone che negano che l'uomo sia la causa principale del cambiamento climatico o che sostengono che non stia accadendo affatto. Contrariamente alle aspettative, gli anziani non sono più propensi a negare i cambiamenti climatici o ad attribuirli a processi naturali. Al contrario, gli intervistati più giovani sono leggermente più propensi a sostenere l'opinione che il cambiamento climatico non sia in atto (4% tra i 18-44enni) o che non sia causato dall'uomo (tra l'11-12% per queste fasce d'età ).
Secondo lo studio, poi, l'88% degli italiani concorda sul fatto che il cambiamento climatico sia un problema serio, rispetto all'82% del campione complessivo; l'83% degli italiani afferma di cercare di risparmiare 'sempre' o 'spesso' energia, rispetto al 76% del campione complessivo; il 55% degli italiani afferma di riflettere 'sempre' o 'spesso' sulle proprie abitudini di acquisto evitando brand di fast fashion o concentrando gli acquisti online per avere un'unica consegna, rispetto al 51% del campione complessivo; gli italiani credono che il cambiamento climatico avrà un impatto sulle proprie vacanze poiché d'estate farà troppo caldo (75%) e d'inverno ci sarà meno neve (47%), e sull'alimentazione poiché alcuni prodotti come l'olio diventeranno molto costosi (49%).
(adnKroinos)
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