Clima, raggiunti gli obiettivi Ue del pacchetto 20-20-20
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- Creato 30 Ottobre 2021
- Pubblicato 30 Ottobre 2021
BRUXELLES, 30 ott. – Per l'Agenzia europea dell'ambiente di Copenaghen (Aea), l'Unione europea ha conseguito tutti i suoi tre principali obiettivi climatici ed energetici che erano stati concordati nel 2007 con il pacchetto 20-20-20: ridurre del 20%, entro il 2020, le emissioni di gas serra rispetto al 1990, e allo stesso tempo aumentare del 20% il consumo di energia da fonti rinnovabili e l'efficienza energetica.
La nuova valutazione è stata pubblicata in settimana insieme al rapporto "Tendenze e proiezioni in Europa 2021".
L'Agenzia sottolinea inoltre che il nuovo obiettivo Ue di una riduzione del 55% delle emissioni nette di gas serra per il 2030 è raggiungibile "se verranno compiuti ulteriori sforzi e si adottano e si attuano nuove politiche".
Secondo i dati preliminari dell'Aea, le emissioni di gas serra dell'Ue sono diminuite del 10% dal 2019 al 2020, dopo una riduzione del 4% dal 2018 al 2019. Il forte calo è stato fortemente correlato alla pandemia di Covid-19, ma l'entità di questo effetto è incerta rispetto al ruolo delle politiche climatiche. L'analisi dell'Agenzia si basa sui dati finali sul clima e sull'energia per il 2019 e sui dati preliminari per il 2020.
Secondo le stime, nel 2020 le emissioni complessive di gas serra dell'Ue a 27 sono state inferiori del 31% rispetto ai livelli del 1990, mentre la riduzione netta (che prende in considerazione le compensazioni dovute ai "pozzi di assorbimento" di CO2 come le foreste) è stata del 34%. Un risultato che ha superato di gran lunga l'obiettivo di riduzione del 20%.
Solo 21 Stati membri, comunque, hanno raggiunto il loro sotto-obiettivo di riduzione nazionale per il 2020, sulla base di dati preliminari. Non ce l'hanno fatta invece sei paesi: Cipro (obiettivo: -5%), Finlandia (-16%), Germania (-14%), Irlanda (-20%) e poi Bulgaria e Malta, che potevano aumentare, invece di ridurre, le proprie emissioni rispettivamente del 20% e del 5%. Questi paesi dovranno acquistare delle quote di emissione da altri Stati membri per rispettare i loro obiettivi legali.
L'Italia aveva come obiettivo nazionale, che ha conseguito, una riduzione del 13% delle emissioni, mentre la Francia doveva tagliarle del 14%, la Spagna del 10%, l'Olanda e l'Austria del 16%, la Svezia del 17%, la Danimarca del 20%, il Belgio del 15%, la Slovacchia del 13%, l'Ungheria del 10% e la Repubblica ceca del 9%. Ce l'hanno fatta anche la Polonia e la Romania, che potevano aumentare le emissioni rispettivamente del 14% e del 19%.
I settori economici nell'ambito del sistema europeo della borsa delle quote emissioni (Ets), e in particolare la produzione di elettricitĂ e l'industria pesante, hanno prodotto riduzioni delle emissioni molto piĂą consistenti rispetto ai cosiddetti settori "non Ets", (sottoposti alla normativa "Effort Sharing", ovvero sulla "condivisione degli sforzi), che includono i trasporti, l'edilizia e l'agricoltura.
Per quanto riguarda gli altri obiettivi del pacchetto, le stime preliminari dell'Aea indicano che nel 2020 l'Ue ha raggiunto una quota del 21,3% di energie rinnovabili nel suo consumo energetico, anche qui superando l'obiettivo prefissato. I progressi sono dovuti principalmente all'aumento dell'uso delle rinnovabili per l'elettricitĂ , il riscaldamento e il raffreddamento. L'uso delle rinnovabili nei trasporti sta aumentando piĂą lentamente: i dati preliminari indicano che l'Ue ha appena raggiunto l'obiettivo del 10%.
(askanews)
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