Con l’arrivo del Ratto di Proserpina di Rubens, ultimi preparativi per la mostra 'Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te'
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- Creato 21 Marzo 2025
- Pubblicato 21 Marzo 2025
MANTOVA, 21 mar. – Con l'arrivo del dipinto di Rubens, entra nella fase conclusiva l'allestimento della mostra "Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te", primo della serie di eventi programmati per celebrare i 500 anni della villa giuliesca.
All'apertura della preziosa cassa contenente il "Ratto di Proserpina" di Pieter Paul Rubens hanno presenziato, questa mattina, il direttore di Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, il sindaco Mattia Palazzi e i vari responsabili dell'esposizione e del Musée du Petit Palais di Parigi da cui proviene in prestito l'opera.
Al fianco del quadro di Rubens è collocato un disegno di Giulio Romano, bozzetto preparatorio raffigurante Plutone che rapisce Proserpina: entrambe le opere sono collocate nella Camera delle Aquile ponendosi in relazione al bassorilievo in stucco che si trova nella volta della camera, opera di Francesco Primaticcio, detto il Bologna (1504-1570).
Il dipinto di Rubens (1577-1640) rappresenta il Ratto di Proserpina, raccontato da Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi. L'opera si basa sul rilievo di un sarcofago antico del II secolo d.C. che Rubens aveva visto a Roma nella collezione di Scipione Borghese, forse anche prima che esso fosse collocato, intorno al 1607, sul muro esterno del casino di Palazzo Borghese, oggi Palazzo Rospigliosi.
Il piccolo dipinto, un olio su tavola, datato fra il 1614 e iI 1615, rappresenta al centro Plutone sul suo carro diretto agli Inferi mentre afferra la giovane Proserpina. Tale composizione dal modello antico era stata giĂ ripresa da Giovanni Maria Falconetto nel fregio ad affresco della Sala dello Zodiaco nel Palazzo d'Arco a Mantova, eseguito fra il 1509 e il 1522.
La scena del dipinto di Rubens si svolge all'aperto e, fra i personaggi, si riconoscono: Ciane, la compagna di Proserpina che si getta dietro al carro e si aggrappa alla sua veste nell'estremo tentativo di trattenerla; Minerva, per gli attributi dell'elmo, dello scudo e della lancia; Venere, per la sua tradizionale posizione della Venus pudica; e probabilmente Diana, che secondo il poeta Claudiano, nella sua opera Il ratto di Proserpina, si opponeva al rapimento della fanciulla.
L'opera sarĂ esposta nella mostra Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, a cura di Claudia Cieri Via, aperta al pubblico dal 29 marzo 2025.
L'esposizione inaugura le celebrazioni del Cinquecentenario di Palazzo Te ed è stata concepita in dialogo con gli affreschi del palazzo per esaltarne il senso e l'importanza come opera d'arte totale e far emergere gli innumerevoli riferimenti che possono scaturire da una lettura più approfondita dei tanti temi che custodisce, grazie al contributo dei prestiti dal Museo del Louvre, l'Albertina di Vienna, il Museo del Prado, la Galleria Borghese e gli Uffizi.
L'esposizione "Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te" è articolata in 8 sezioni: Le favole di Ovidio; La ciclicità del tempo; Virtù, Eros e Potere; Eros, Ibridazioni e Sublimazione; L'ordine delle stelle; Superbia, Punizione e Violenza; Metamorfosi e Performances dell'arte nella natura; Dal caos al cosmo: L'Antico, la Storia, i Trionfi. Il percorso espositivo presenta opere dello stesso Giulio Romano e di altri Maestri come Tintoretto, Correggio, Jacopo Zucchi, Rubens, Nicolas Poussin fino al contemporaneo Giuseppe Penone.
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