'Rubens! La nascita di una pittura europea', Palazzo Ducale e Palazzo Te sedi della straordinaria mostra dedicata al pittore fiammingo. Fino al 7 gennaio 2024
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- Creato 07 Ottobre 2023
- Pubblicato 07 Ottobre 2023
MANTOVA, 7 ott. - Un'alleanza virtuosa, tra Palazzo Ducale e Palazzo Te, che produce un evento di portata internazionale che dĂ prestigio e inorgoglisce Mantova.
Con la mostra "Rubens! La nascita di una pittura europea", la sinergia tra le due principali istituzioni culturali della cittĂ mette a frutto le rispettive competenze, la ricchezza dei loro patrimoni artistici e la capacitĂ di produrre in proprio una manifestazione di straordinario interesse che valorizza pienamente l'inestimabile ereditĂ gonzaghesca.
A rendere possibile questa spettacolare convergenza di perle d'arte c'è anche una estesa rete di contatti e collaborazioni con musei e istituzioni culturali a livello internazionale che Palazzo Ducale e Palazzo Te hanno saputo coltivare e la specifica conferma viene dalla partecipazione al progetto della Galleria Borghese di Roma dove avrà sede una terza sezione della mostra dedicata a Pieter Paul Rubens (Siegen 1577 - Anversa 1640) dal 14 novembre, col titolo "Rubens e la scultura a Roma".
Lo sviluppo della duplice mostra, da un capo all'altro del "percorso del principe", riserva al visitatore di Palazzo Ducale una aggiornata lettura della Pala della Santissima TrinitĂ e il rinnovato allestimento museografico e illuminotecnico dell'intero Appartamento Ducale, voluto da Vincenzo I e realizzato da Antonio Maria Viani. Il percorso di visita si snoda attraverso le Sale del Crogiolo, del Labirinto, di Giuditta, fino alla grande Sala degli Arcieri dove, oltre all'imponente Pala, sono esposti il "Martirio di Sant'Orsola" dello stesso Rubens e altre importanti opere di Domenico Fetti e Antonio Maria Viani. Notevole anche l'interesse per la serie di dipinti e sculture provenienti dalla reggia di Mirandola e trasferiti a Palazzo Ducale nel 1716, opere di artisti come Sante Peranda, Andrea Baratta e Lorenzo Ottoni.
Al lato opposto della cittĂ , la mostra "Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertĂ ", a cura di Raffaella Morselli in collaborazione con Cecilia Paolini, mette in dialogo le meraviglie artistiche della villa giuliesca con un nucleo di opere che descrivono l'evoluzione stilistica di Rubens maturata a partire dal contatto diretto con l'arte di Giulio Romano di cui ha assimilato le modalitĂ , ne ha fatto oggetto di ispirazione costante fino ad approdare a quella pittura sontuosa e colta che lo rende inconfondibile.
Le opere in mostra, complessivamente 52, di cui 17 del solo Rubens, divise in dodici sezioni, sono frutto di prestiti da 22 musei internazionali, tra cui il Museo del Louvre, il Museo del Prado, il Museo Boijmans di Rotterdam, la Galleria Nazionale di Danimarca, i Musei Capitolini di Roma e i Musei Reali di Torino. L'inaugurazione delle due sezioni della mostra, che resterà aperta fino al 7 gennaio 2024, è avvenuta ieri con interventi di Enrico Voceri, Presidente Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te, Stefano L'Occaso, Direttore Museo di Palazzo Ducale di Mantova, Raffaella Morselli, curatrice della mostra, Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova e Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato alla Cultura.
"Rubens ebbe un notevole ruolo anche come diplomatico, funzionario dell'Impero che rappresenta la pace possibile in quell'Europa dilaniata da guerre – ha precisato Stefano Baia Curioni -. Rubens è il pittore della pace, un pittore politico. A Mantova si innamora di Giulio Romano e nella risonanza con Giulio trae la linfa dal passato per comporre il nuovo. Un lavoro simile a quello fatto da Giulio Romano con Roma e Raffaello: trae la linfa dal passato e crea il nuovo. Questo è ciò che Palazzo Te rappresenta: un luogo in cui il passato si è trasformato in un'opera creativa ed è quello che noi vorremmo che Palazzo Te potesse dare ai visitatori.
Il rapporto col patrimonio ha senso non per l'identità , ma nella misura in cui ci consente di trasformarci. Questo credo che sia il messaggio fondamentale di questa mostra: un'arte che ci trasforma e ci aiuta a fare un mondo migliore. L'operazione che Rubens fa rappresenta un po' un cuore della cultura europea e ci spinge a riflettere sul fatto che oggi l'Europa è l'unico luogo che può custodire una pratica della libertà .
Quella stessa pratica che Giulio Romano attua nel rapporto con la tradizione inventando una pittura nuova e che Rubens fa guardando Giulio Romano. Questa pratica della libertà che possa essere un messaggio istituzionale, culturale che possa dare impulso alla cittadinanza europea. Questa è una mostra sulle risonanze e sulla possibilità che la risonanza ci aiuti e ci sia da guida per far un mondo migliore intorno a noi".
Anche l'attenzione di Stefano L'Occaso si è focalizzata sulle risonanze prodotte dall'affiancamento delle opere dee due grandi artisti, e particolarmente sullo straordinario ruolo storico della Pala realizzata da Rubens e della committenza di Vincenzo I. "Questa mostra ci ha offerto l'occasione per rivedere tutto l'appartamento ducale di Vincenzo I che fu il principale committente di Rubens, che lo chiamò in Italia nel 1600 dove rimase per circa otto anni, ma anche per un intervento mirato sull'allestimento della Pala di Rubens – ha commentat Stefano L'Occaso -. Nelle sale è stata realizzata una nuova pannellistica, fatta la manutenzione ai dipinti, soffitti, cornici e pavimentazioni e, soprattutto, è stato realizzato il nuovo impianto illuminotecnico che scompare alla vista, con faretti a led di massima duttilità .
In queste sale abbiamo raccolto opere del '600, di epoca barocca che inizia con la presenza di Rubens a Mantova. La presenza di Rubens a Mantova è molto importante e la sua opera più rappresentativa del periodo italiano è sicuramente il trittico che egli dipinse per il presbiterio della chiesa della Santissima Trinità che allora era dei Gesuiti. Di questo importantissimo trittico rimane a Mantova soltanto il pannello centrale che fu tagliato ad inizio '800 con l'intento di venderne delle parti, e mostra Vincenzo I con il padre Guglielmo Gonzaga e la madre Eleonora d'Austria in adorazione della Santissima Trinità .
Ma abbiamo anche una serie di frammenti, ritagli che ai primi dell'800 hanno preso la strada del collezionismo privato e in qualche misura sono tornati a Palazzo Ducale. Il nostro riallestimento della pala consiste principalmente nel cercare di dimostrare quali fossero le dimensioni originali di questa maestosa opera. Oltre a questo abbiamo predisposto un touch screen che mostra la ricostruzione virtuale dell'opera e anche di quelle laterali, il Battesimo che si trova ad Anversa e la Trasfigurazione che si trova a Nancy, che con l'Adorazione della Santissima TrinitĂ costituivano il trittico posto nel presbiterio della chiesa dei Gesuiti.
In esposizione abbiamo anche un disegno proveniente dalla Fondazione Cosway di Lodi, l'unico schizzo finora emerso, databile intorno alla fine del '700, opera di un'artista anglo-fiorentina, Mary Cosway, la quale è l'unica ad averci lasciato una traccia grafica di come apparisse la pala centrale prima che fosse oggetto dell'operazione di ritaglio di varie parti laterali. Quindi, è un'occasione di studio per comprendere meglio questa importantissima opera di Rubens del quale abbiamo esposto in sala anche il Martirio di Sant'Orsola che fu verosimilmente commissionato a Rubens dalla Sorella di Vincenzo I, Margherita Gonzaga d'Este, altra protagonista di queste sale che abbiamo riarredato e riallestito e nelle quali siamo intervenuti con un importante intervento di impianto illuminotecnico progettato da Francesco Murano, che consente oggi di apprezzare la qualità delle straordinarie opere che abbiamo nelle collezioni permanenti del museo, in parte restaurate e manutenute.
Ci sono anche opere che provengono da Palazzo San Sebastiano e, ciliegina sulla torta, abbiamo anche collocato in maniera permanente anche il dipinto del Grechetto con l'Allegoria dei Gonzaga-Nevers che abbiamo presentato questa primavera, acquisito recentemente dallo stato".
Ai visitatori di Palazzo Ducale viene donata una pubblicazione esplicativa delle opere in mostra.
"Rubens! La nascita di una pittura europea", dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024
Informazioni:
(Guido Mario Pavesi)
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