Corneliani, accordo dopo sette ore di vertice azienda-sindacati: esuberi congelati e gestiti in 4 anni ma 'nessuno sarà lasciato a casa contro la propria volontà' (VIDEO)

MANTOVA, 20 nov. - Percorso condiviso fra azienda e rappresentanze sindacali con dead line spostata al 31 dicembre 2023 che prevede la sospensione temporanea dei 130 esuberi annunciati nel piano industriale dalla proprietà e la gestione degli stessi non condivisi comunque numericamente dai sindacati, il rientro di parte della produzione dall'estero nello stabilimento di Mantova e la prossima calendarizzazione di un altro incontro con la proprietà già fissato al 2 dicembre nel quale si inizierà a discutere del piano industriale presentato dall'azienda.

Sono questi, in sintesi, i punti principali inseriti nel verbale redatto dopo le sette ore di trattativa che ha avuto luogo ieri fra le Rsu Corneliani, unitamente alle proprie sigle di rappresentanza sindacale (Filctem Cgil di Mantova, Femca Cisl Asse del Po) e i vertici aziendali di Corneliani Spa.

Un passo in avanti secondo i sindacati, che però precisano subito come, sepppur momentaneamente congelati, rimangono lo stato di agitazione e i pacchetti di sciopero, in quanto su uno dei nodi della vicenda, ossia i 10 esuberi, da nessuna parte è scirtto che verranno ritirati, ma congelati e gestiti.

Nel dettaglio, su questo punto, nel verbale c'è scritto: "Pur non condividendo esplicitamente nessun numero sugli esuberi dichiarati dall'azienda , le parti individuano come unico criterio condiviso per la gestione degli stessi, quello della volontarietà dei lavoratori ad un percorso di uscita incentivata, prendendo in considerazione anche accompagnamenti alla pensione per i lavoratori pensionandi entro la data del 31/12/2023; sarà organizzato un incontro ad hoc sull'argomento da programmare - tra le parti - entro la fine del gennaio 2020". Insomma, come hanno precisato questa mattina Michele Orezzi segretario provinciale di Filctem Cgil e Adolfo Feudatari di Femca Cisl, "nessuno sarà lasciato a casa" da Corneliani contro la propria volontà. Quindi eventuali uscite dovranno avvenire su base volontaria, con incentivi all'esodo, considerando anche accompagnamenti alla pensione per i pensionandi entro la data del 31 dicembre 2023.

Importante, nel verbale sottoscritto ieri, anche il punto che fa riferimento alla centralià del sito produttivo di Mantova con la conferma da parte dell'azienda che una parte della produzione mandata all'estero rientrerà a nello stabilimento di Mantova. In un passaggio dell'accordo si parla anche dell'individuazione condivisa nella scelta degli ammortizzatori sociali più opportuni per gestire eventuali cali di produzione o per problematiche di mercato in tutta la durata di apllicazione del piano industriale.

Infine, si fa anche riferimento alla ridefinizione dei parametri dell'accordo di secondo livello dell'azienda.

"I risultati ottenuti al tavolo di ieri - scrivono in una nota Filctem Cgil e Femca Cisl sono da considerarsi come veri passi avanti, punti fermi molto positivi e figli della determinazione e della compattezza espressa in ogni azione di lotta da tutti le lavoratrici e dei lavoratori Corneliani. Ãˆ del tutto evidente che lo scenario che avremo davanti sarà affrontato a tappe e che sarà un percorso che durerà probabilmente molti mesi: tutte le contraddizioni che abbiamo messo sotto i riflettori in queste settimane restano infatti ancora aperte. Ma è altresì indubbio che la decisa apertura da parte dei vertici aziendali, solo dopo i partecipatissimi scioperi, ha creato le condizioni per concordare i paletti su cui far correre un percorso condiviso, sia di dialogo che di soluzioni, che in questo momento rappresenta la strada migliore - e quella auspicata- su cui rimettere la vertenza Corneliani.

"Anche dopo ieri - proseguono i sindacati - ribadiamo una volta di più che la lotta paga e che il merito dei risultati ottenuti è delle lavoratrici e dei lavoratori Corneliani e della loro mobilitazione compatta e determinata.
Il tavolo di ieri si aggiornerà nella giornata di lunedì 2 dicembre, prima data utile per continuare un approfondimento sul piano industriale presentato, solo parzialmente, lo scorso 6 novembre. Lo stato di agitazione della fabbrica e il pacchetto di scioperi già annunciato non verranno ritirati, bensì temporaneamente congelati".

Nel video in pagina le dichiarazioni di Michele Orezzi (Filctem Cgil), Adolfo Feudatari (Femca Cisl) e Rosaria Scibilia di Uiltec.

(em.sa.)