Un’opera di Giocomo Grimaldi per il francobollo celebrativo del Giubileo 2025 di Poste Italiane
Come fare un'intervista letteraria, corso intensivo organizzato dal Festivaletteratura
Completate le operazioni di bonifica dell'ordigno bellico rinvenuto lungo l'argine del fiume Po vici...
- APAM: la sfida del reclutamento autisti e quanto si guadagna al volante. Il lancio di 4 nuovi proget...
- Approvato il progetto esecutivo del Conservatorio Campiani per la realizzazione di un grande auditor...
- A 14 'super diplomati' le borse di studio del Comune di Mantova per un totale di 12mila euro
Erik Satie e Picasso in Sala dei Cavalli di Palazzo Te con il pianista Eric Le Sage. Venerdì 3 genna...
'AmaDeus exMantova' 5a edizione: dal 10 al 16 gennaio, 5 proposte musicali di Oficina OCM per ricord...
Calcio serie B, il Mantova in 10 tiene testa allo Spezia e porta a casa un punto
Economia, spesi 9 miliardi per lo shopping di Natale in Italia
Rapporto diocesano sulle attività di contrasto delle povertà : sempre più italiani si rivolgono ai Centri Caritas mantovani. +150% in 5 anni.
MANTOVA, 17 ott. - In occasione della Giornata Mondiale per l'eradicazione delle povertà , la Caritas di Mantova ha presentato il rendiconto delle attività svolte nel 2015 dalle rete dei centri di ascolto che operano sulla piattaforma informatica messa loro a disposizione dall'Osservatorio diocesano delle povertà .
Una rete costituita dai centri a Mantova (Centro di Aiuto alla Vita, e luoghi di ascolto dell'Associazione Agà pe onlus presso CASA San Simone e la parrocchia del Frassino), a Castiglione delle Stiviere (Associazione Marta Tana onlus), a Suzzara (Associazione San Lorenzo onlus), Quistello e Poggio Rusco (Associazione San Benedetto onlus), oltre a quelli parrocchiali di Asola e Castel Goffredo.
Sono 620 i volontari che lo scorso anno hanno prestato la loro azione donando circa 80mila ore di servizio gratuito, rendendo possibile incontrare, ospitare e servire molte persone che nelle nostre comunità vivono forme di povertà e di disagio ormai molto diffuse e radicate nel territorio. (Qui il report integrale)
Il primo dato che emerge dall'analisi dei dati riguarda il numero di italiani che, nel quinquennio 2010-2015, ha fatto registrare un incremento del 150%, passando dai circa 900 casi del 2010 ai circa 1.400 del 2015.
Ciò determina il fatto che gli italiani sono anche ampiamente la prima nazionalità tra i nuovi accessi ai centri Caritas ed è naturale in ciò vedere l'effetto della crisi occupazionale. Questo è il segno di un deteriorarsi piuttosto vistoso delle condizioni sociali generali che stanno investendo un numero sempre più elevato di famiglie di cittadini italiani che per la prima volta conoscono forme di disagio e di impoverimento al punto da rivolgersi ai centri Caritas.
Per contro, è diminuito il numero degli stranieri incontrati dai centri di ascolto della rete Caritas (-7% rispetto al 2014) e ciò trova spiegazione in due fenomeni: la perdita di attrattività al lavoro della nostra provincia che determina lo spostarsi altrove di molti stranieri; la politica di accoglienza e di dislocazione sui territori dei flussi migratori dalle frontiere marittime e la loro accoglienza nel circuito della protezione umanitaria come richiedenti asilo che li rende meno presenti ai centri di ascolto Caritas.
La preoccupazione in questo ambito è rivolta a coloro che, al termine dell'iter per il riconoscimento dello status di rifugiato si trovano fuori dal circuito dell'ospitalità , fenomeno che potrebbe imporsi con grande evidenza nei prossimi anni.
La presentazione del report è avvenuta questa mattina presso la Sala Maria Teresa del Seminario Vescovile con la partecipazione del Vicario episcopale per i rapporti col territorio monsignor Paolo Gibelli, del direttore della Caritas Giordano Cavallari, del responsabile dell'Osservatorio Davide Boldrini, di Maria Luisa Costa del Centro Aiuto alla Vita, dell'assessore al Welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini e degli operatori dei Centri di Ascolto collegati con la rete territoriale della Caritas diocesana.
Un'occasione, come è stato sottolineato, per riflettere non solo sui numeri ma anche sul valore dei legami sociali, delle relazioni umane e degli aspetti comunitari che sono connessi ai dati concreti.
La relazione ha evidenziato come siano attorno ai 15.500 i concittadini residenti in provincia che hanno beneficiato del sostegno dei sevizi ecclesiali di contrasto alla povertà , cioè circa il 4% della popolazione residente in provincia.
Nel corso degli anni sono aumentati i nuclei famigliari che si sono rivolti ai Centri e, tra questi, anche tante famiglie che pur beneficiano di un reddito pari o di poco superiore ai 1000 euro. C'è poi numero piuttosto elevato di persone e di famiglie (oltre 700 situazioni) che vivono in condizioni abitative precarie, anche in coabitazione con altri, e in condizioni di sovraffollamento.
A queste si aggiunge un numero significativo di persone (oltre 300) che vivono forme di grave esclusione abitativa e si trovano senza una dimora. Le situazioni di grave emarginazione sono presenti principalmente nel capoluogo e i centri di ascolto, specialmente attraverso il servizio proximis-microcredito sociale, incontrano nuclei che vivono situazioni di vulnerabilità tali da mettere a rischio la permanenza nell'alloggio.
A fronte di questo quadro delimitato dai dati, la Caritas mantovana ha elaborato tre sollecitazioni rivolte sia alle istituzioni che all'intera collettività .
- Condividere le risorse: aprire i piani di Zona oltre al Piano di Zona per costruire luoghi di vera e propria condivisione delle risorse e di coordinamento degli interventi, aperti anche a quelle realtà che operano nel territorio dando un contributo significativo e concreto.
- Condividere le esperienze e le letture: un osservatorio locale sulla situazione sociale che aiuti a descrivere e rappresentare la situazione sociale delle nostre comunità attraverso un processo di reciproco interscambio dove le osservazioni, i dati e le esperienze siano messe a sintesi, alla ricerca di quei fattori che possono aiutare a comprendere l'efficacia degli interventi e del sistema di prevenzione al rischio di caduta nel disagio.
- Le emergenze oltre le emergenze: ricostruire una rete per il contrasto delle povertà estreme. Le estreme povertà sollecitano sempre attenzione nel momento in cui si palesano all'opinione pubblica. L'evidenza e l'intensità con cui si manifestano sollecitano risposte nell'emergenza che danno un sollievo immediato, ma che non sono in grado di dare una risposta nel periodo immediatamente successivo. Nel mantovano esistono servizi e realtà che operano in questo campo che spaziano dall'aiuto immediato, all'accompagnamento sociosanitario, all'ospitalità in servizi di dormitorio, di accoglienza e di housing. Queste realtà dovrebbero poter fare più sinergia tra loro e, assieme alle istituzioni locali, porsi nella logica di un migliore e più strutturale coordinamento.
Ultim'ora
-
Ronaldo e il futuro: "Non mi ritiro. Io allenatore? Mai, sarò proprietario di un club"
27 Dec 2024 18:50
-
I Culture Club con Boy George al Capodanno di Roma
27 Dec 2024 18:49
-
Aviaria, muore gatto in Oregon: ritirato cibo crudo congelato
27 Dec 2024 18:48
-
Bolletta luce, Arera: maggior tutela +18,2% nel primo trimestre per clienti vulnerabili
27 Dec 2024 18:36
-
Da Marracash ai Linkin Park, tutti i concerti da non perdere nel 2025
27 Dec 2024 18:20
Video del giorno
Indagine
Crisi e caro energia, cosa fare ?
Totale voti: 5399
Sport news
-
Sarrazin prima della caduta a Bormio: l'esercizio di visualizzazione
27 Dec 2024 18:54
-
Antitrust, confermata la correttezza dell’operato dell'ACI
27 Dec 2024 18:46
-
La furia di Messina in conferenza stampa: "Non voglio regalare soldi all'Eurolega"
27 Dec 2024 18:35
-
Un difensore per Motta: da Silva a Tomori, a che punto è la ricerca della Juve
27 Dec 2024 18:28
-
Malati di cancro in Italia: quanti sopravvivono in base a età e tipo di tumore
27 Dec 2024 18:12
Seguici su: