“Il ritratto di Giulio Romano dipinto da Tiziano”: la storia e nuove interpretazioni nel libro di Ugo Bazzotti
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- Creato 14 Dicembre 2019
- Pubblicato 14 Dicembre 2019
MANTOVA, 14 dic. – Ad accogliere il visitatore di Palazzo Te, all'inizio del percorso, c'è proprio lui, Giulio Romano, nel celebre ritratto che gli fece Tiziano.
Se oggi questo straordinario incontro è possibile, il merito è dell'iniziativa presa nel 1996 dalla Provincia di Mantova, in compartecipazione con Regione Lombardia e con il contributo della Fondazione Cariplo, per l'acquisto del quadro per 650milioni di lire ad un'asta di Christie's.
Era il professor Ugo Bazzotti a guidare la squadra di esperti, tra cui i restauratori Dario e Marco Sanguanini, che aveva il compito di valutare l'opera e condurre la trattativa.
A distanza di piĂą di vent'anni, in opportuna coincidenza con l'anno della grande mostra dedicata a Giulio Romano, Ugo Bazzotti pubblica il suo nuovo libro che ripercorre la storia travagliata del prezioso dipinto, ma soprattutto procede a un'analisi aggiornata su diversi aspetti e dettagli, tutt'ora avvolti da un alone di mistero, relativi alla struttura e al significato stesso dell'opera.
"Il ritratto di Giulio Romano dipinto da Tiziano" è il titolo volume edito da "Il Rio Edizioni", che oltre a testi dello stesso Bazzotti raccoglie i contributi di Giulio Girondi e Marco Sanguanini. Nel corso dell'interessante presentazione pubblica avvenuta ieri nella sala conferenze del Palazzo della Cervetta alla presenza del presidente della Provincia Beniamino Morselli, il professor Bazzotti ha arricchito l'avvincente racconto dei vari passaggi di proprietà del dipinto, fino al definitivo ritorno a Mantova per essere poi depositato dal 1999 presso il Museo Civico di Palazzo Te, avanzando suggestive e ben motivate ipotesi, suffragate dai contributi tecnici di Giulio Girondi e Marco Sanguanini.
L'aspetto piĂą affascinante riguarda l'attendibile attribuzione alla mano di Giulio Romano stesso della parte relativa al progetto di un edificio a pianta centrale che regge nella mano destra. Una chiesa o una loggia di una villa? Su questo enigmatico disegno di architettura si focalizza il contributo di Giulio Girondi nel libro, mentre il contributo del restauratore Marco Sanguanini descrive le varie fasi dell'intervento di restauro a cui fu sottoposto il dipinto in varie epoche.
Il prezioso lavoro realizzato da Ugo Bazzotti, che porta a datare l'opera di Tiziano intorno all'anno 1542, rappresenta un contributo aggiornato e significativo per la comprensione della genesi del dipinto e del suo impianto iconografico. Il volume ha il Patrocinio del Comune di Mantova e della Provincia che ha anche sostenuto la pubblicazione.
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