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Domeinca, 23 Febbraio 8:48:pm

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Alex Zanardi: 'Chi copia prende 5 ma è già un buon punto di partenza' (VIDEO)

Mantova Festivaletteratura ZanardiAlex3MANTOVA, 06 set. - Una piazza Castello gremita, nonostante il maltempo, ha accolto l'ex campione di formula uno Alex Zanardi per la prima volta al Festivaletteratura di Mantova.

L'autore di "Quel ficcanaso di Zanardi" e "Volevo solo pedalare..." ha parlato del suo modo di interpretare la vita che da sempre ispira ed emoziona le persone. Con lui sul palco Francesco Abate e il giornalista sportivo Gianluca Gasparini, coautore dei suoi libri.

L'incontro inizia con il ricordo della sorella Cristina venuta a mancare in giovane età in un incidente stradale. "A volte ci penso e immagino come sarebbe oggi mia sorella, forse madre e io magari zio. E' stato un lutto difficile da superare, soprattutto per i miei genitori. Ma anche in questi casi bisogna saper ripartire".

"Si ma adesso parliamo di cose belle, che è meglio" chiosa Zanardi. Il pubblico ritrova il sorriso e applaude.

Inzia cosi il racconto di alcuni fotogrammi dell'infanzia di Alex. "Mio padre era un idraulico, una persona divertente ma molto saggia. Mi diceva spesso 'Chiunque incontri, ascolta e impara'. E' un consiglio che ho fatto mio nella vita. C'è un detto che mi piace: 'Chi copia prende 5 ma è già un buon punto di partenza'. Dopo io ovviamente ci ho messo sempre del mio".

"Nella mia vita ho affrontato sfide difficili e particolari - racconta Zanardi - Sognavo di diventare pilota di Formula 1 e ci sono riuscito. Ma per farlo la passione è stata la cosa più importante. Lo è in ogni cosa della vita, ma nello sport soprattutto. Non è un caso che spesso si dice che lo sport è la metafora della vita".

"Giornalismo e sport sono giochi di squadra. Vale ancora nella società di oggi ?" chiede Abate. "Direi di si. Oggi però si da molta importanza al successo, ma credo che ci sia confusione nell'identificare il tipo di successo. E questo è altrettanto importante" replica Zanardi.

"Mio padre, il buon Dino, fu importante nella mia crescita. Ma è grazie allo sport che sono diventato la persona che sono. E ne sono felice. Mio padre morì nel 1994 e non ha fatto in tempo a vedere la seconda parte della mia vita iniziata dopo l'incidente. Credo sarebbe orgoglioso di quanto ho fatto".

"Quell'incidente è stata una maledizione oppure si è trasformato in una opportunità?" chiede ancora Abate. "Non saprei. Dopo 8 giorni di coma ricordo che ero distrutto, ma ero felice di essere sopravvissuto. Non esiste un modo, un via corretta per affrontare certe situazioni. Bisogna trovarsi dentro. Credo che la maggioranza delle persone reagirebbero come me, positivamente, anche se ognuno con i suoi tempi. Dopo l'incidente ho pensato più a quello che mi rimaneva piuttosto che a quello che avevo perso".

"Tu sei un personaggio icona amato. Ma anche tu recentemente hai dovuto fare i conti con gli haters". "Ho risposto con ironia a delle fotografie ed è nato un putiferio. Sinceramente io non gli do tanta importanza. Gli haters sono lo specchio della società di oggi, sono quelli che un tempo la sparavano più grossa al bar. Bisogna dare il giusto peso alle cose" risponde sorridendo Zanardi.

"I rimpianti bruciano più dei rimorsi. Ne hai?" incalza Abate. "Qualche rimorso c'è, e facendo sport è normale. Di errori ne ho fatti, ma da ogni errore ho cercato di imparare qualcosa".

L'incontro si chiude con la presentazione del progetto "Bimbi in gamba" che si occupa di protesi artificiali di cui Zanardi è fondatore e testimonial. Ad oggi il progetto ha aiutato ben 250 bambini nel mondo a recuperare l'uso di uno o più arti. Bambini soprattutto provenienti dall'estero dove non esiste un'assistenza medica adeguata. "Faccio la mia parte nel sociale, niente di incredibile - spiega Zanardi - Credo che quando si possa aiutare qualcuno con poco sforzo sia doveroso farlo".

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Prima dell'evento Zanardi è intervenuto al Ristorante Canossa per un incontro con la stampa e lo sponsor Grana Padano. Tra un brindisi e un assaggio il campione ha parlato dei suoi progetti futuri tra cui i prossimi mondiali di Handbike.

Mantova Festivaletteratura ZanardiAlex1"E' sempre più difficile. Ho 52 anni e il peso dell'età si fa sentire - spiega Zanardi - I miei avversari mi rispettano ma è anche vero che la gara la fanno su di me. Questo mi lusinga, ma conosco i miei limiti, e so che è sempre più difficile competere a certi livelli".

"E dopo il mondiale ci sarà l'Iron Man di Cervia. Insomma, ho una vita movimentata. Difficile annoiarsi. Non si può dire il contrario".

Tornerà in TV ? "Ci sono delle idee, e forse tornero a condurre la trasmissione Sfide su RAI3".

La marcia in più ? "Diciamo cercare sempre una risposta ai problemi che mi si presentano".

(l.t.)

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Scaricate, consultate e stampate gratuitamente Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova. La versione cartacea sarà reperibile nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.

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