Salute, i nuovi progetti di Neurochirurgia robotica in sala operatoria
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- Creato 07 Ottobre 2022
- Pubblicato 07 Ottobre 2022
ROMA, 07 set. – I robot in sala operatoria oggi effettuano manovre ad alta precisione, realizzate con un altissimo livello di accuratezza.
Sistemi intelligenti che affiancano i chirurghi per potenziarne al massimo le capacità , con significativi vantaggi per il paziente in termini di sicurezza ed efficacia dell'intervento.
All'Humanitas un Centro ad alta specializzazione si avvale oggi anche della simulazione in Laboratorio.
Federico Pessina, responsabile di Neurochirurgia Cranica dell'Istituto Clinico Humanitas e docente di Humanitas University: "La neurochirurgia robotica e la robotica in generale rappresentano una delle grandi sfide delle neuroscienze del prossimo decennio. Fondamentalmente il principale obiettivo è un incremento della precisione e dell'accuratezza riguardo le procedure e di fatto microchirurgiche che si effettuano in neurochirurgia. La tendenza è quella di cercare di sviluppare due filoni distinti: da una parte di sviluppare veri e propri robot, strumenti ingegneristici che sostituiscono il gesto del chirurgo in alcune zone particolari del sistema nervoso centrale, l' altro filone è quello di cercare di robotizzare, ovvero di rendere ancora più accurati ed efficaci e precisi, strumenti che già utilizziamo normalmente nella pratica clinica".
Nella chirurgia spinale, l'approccio con robot, che si sta sempre più consolidando, consente di raggiungere un altissimo livello di precisione e accuratezza. Pessina è capofila di ricerche che coinvolgono anche il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano per la robotizzazione degli strumenti utilizzati nella routine di sala operatoria, come microscopi ed esoscopi: "Eccellente visione, manualità microchirurgica e utilizzo di strumenti di visione di profondità . Noi già usiamo il microscopio, utilizziamo strumenti microchirurgici, per cui la robotica deve portarci qualcosa di più . Quel qualcosa di più può essere riuscire a raggiungere in maniera meno invasiva zone molto profonde dell'encefalo che richiederebbero un movimento delle mani più ampio e quindi sfruttare degli strumenti robotici per far sì che tutta quello che è l'insulto al tessuto nervoso circostante possa essere ridotto al minimo".
È in quest'ottica che Humanitas ha avviato un programma clinico e di ricerca innovativo in collaborazione con il Politecnico di Milano per mettere anche la firma italiana a un settore finora dominato dalla tecnologia USA. Maurizio Fornari, responsabile di Neurochirurgia Cranica e Spinale dell'Istituto Clinico Humanitas: "Sta per arrivare una tecnologia completamente italiana di robotica per la chirurgia cranica. Il programma di lavoro con il Politecnico ha principalmente l'utilità sia di validare il software e l'hardware che entrano in sala operatoria, che potenzialmente anche di svilupparne uno aggiuntivo dedicato che potremo applicare alla nostra chirurgia".
(askanews)
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