Se Mantova-Milano non è diversa da Jönköping-Stoccolma: paese che vai, treni ritardatari che trovi
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- Creato 29 Ottobre 2013
- Pubblicato 29 Ottobre 2013
A pochi giorni dalla notizia dell'acquisto, da parte della Regione, di una sessantina di treni, con la speranza che parte di essi vengano a dar man forte agli agonizzanti vagoni della tratta Mantova-Cremona-Milano, qualche parola a conforto di quei pendolari che tutte le mattine si siedono sulle carrozze di Trenord non farà certo dispiacere.
Quello che vedete nella foto, è un modernissimo, puntualissimo, pulitissimo treno svedese della ÖstgötaTrafiken, che ha portato il sottoscritto da Jönköping a Nässjö, remota cittadina del sud della Svezia dalla quale partono buoni collegamenti per arrivare a Stoccolma.
Salitovi a bordo, l'emozione (e la rabbia) di un ex-pendolare della tratta lombarda sopracitata era all'apice: "noi italiani sfigati viaggiamo in carrozze lerce, perennemente in ritardo, dove chi possiede il biglietto di 2a fa a gara per scippare il posto ai viaggiatori in giacca e cravatta, mentre questi algidi svedesi si godono un servizio da favola. Eccoli qua i benefici delle liberalizzazioni che in Italia si decantano in TV ma non si firmano mai in Parlamento!"
Più o meno, suonava così, anche su Facebook e Instagram. Arrivato a Nässjö la rabbia ha compiuto una clamorosa giravolta verso Nord, mentre il mio pur fievole orgoglio nazionale si è rinvigorito. Già , perché accanto al mio cambio, un treno Veolia (compagnia francese ma attiva a livello internazionale), la scritta "Ny tid" sanciva un ritardo di 20 minuti.
Ma come, in un paese così rigoroso! In un sistema ferroviario nel quale SJ, l'operatore al 100% statale - possiede solo il 55% del mercato! Convintomi si trattasse sicuramente di un'eccezione, salito sul treno, qualche certezza ha cominciato a vacillare.
Carrozze vecchiotte, treno rumoroso e abbastanza caldo, che viaggia accumulando ritardi su ritardi arrivando alle 15.30 anziché alle 14.30. Nel mentre, persino una signora svedese intellettualoide che, tra un appunto e l'altro annotato a bordo pagina dei suoi numerosi volumi, approfitta della mia assenza alla ricerca del bagno per appoggiare i piedi scalzi sul mio sedile. Sbigottito, cerco di dare la colpa all'estate eccezionalmente calda, abbia dato alla testa di questi freddolosi nordici?
Serviranno cinque giorni in quella meravigliosa città quale è certamente Stoccolma per riprendermi. Sulla via del ritorno, tuttavia, altre sorprese non mancheranno. Partenza puntuale a bordo di un SJ deente ma che come il Veolia di cinque giorni prima, ritarderà al punto da arrivare a Nässjö alle 18.30 anziché alle 17.50, facendomi perdere il cambio delle 18.18 e aspettare fino al treno successivo, delle 18.47, di nuovo un ÖstgötaTrafiken, bello tanto quanto il primo.
Rassegnato, cammino verso casa dicendomi che, forse, pecchiamo un po'troppo in esterofilia. O che forse sono stato molto sfortunato.
Nicola Roli
@NicolaRoli1
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