Mantova Summer Festival: entusiasmo alle stelle per l’inossidabile vitalità dei Simple Minds
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- Creato 05 Luglio 2024
- Pubblicato 05 Luglio 2024
MANTOVA, 5 lug. – Vivi e vegeti, citando Alive and kicking, hit con cui hanno chiuso il concerto, lo sono ancora i Simple Minds e a testimoniarlo c'è l'entusiastica accoglienza del pubblico di ieri sera in piazza Sordello.
Evento al tutto esaurito di apertura della rassegna Mantova Summer Festival, una tappa della fase estiva del "Global Tour 2024" del gruppo scozzese formatisi negli anni Settanta che in 45 anni di attività si è rivelato uno dei maggiori e più longevi esponenti della new wave, vendendo oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo.
Un avvincente spettacolo che per un paio d'ore ha fatto cantare e ballare le migliaia di persone presenti al suono dei successi riproposti da Jim Kerr, voce storica dei Simple Minds affiancato da Charlie Burchill, chitarra e tastiere, co-fondatore del gruppo e superstite della formazione originaria del 1977 e da una solidissima e affiatata formazione composta da Cherisse Osei, batteria e percussioni, Ged Grimes, basso, Sarah Brown, voce, e Gordy Goudie, chitarra acustica.
La carrellata tra i grandi successi dei Simple Minds ha davvero entusiasmato il pubblico, di etĂ media caratterizzata dal prevalente capello grigio, animato da tanta appassionata partecipazione e qualche traccia di nostalgia, e ha mostrato un Jim Kerr ancora abile conduttore e interprete di quei brani che hanno consegnato il suo gruppo alla storia della musica moderna.
Si parte, alle 21,30, con le profonde sonoritĂ di Waterfront per passare a Once upon a time mettendo subito in luce la forza degli strumentisti e del mirato mix timbrico a cui contribuisce una buona dose di elettronica. Il calore dei fan sale con Mandela Day, tutti a cantare con Jim, e, dopo The American, gli incisivi interventi della chitarra di Charlie in Sanctify yourself e ancora la corale partecipazione per Let there be love.
Jim Kerr intrattiene abilmente anche in italiano, intercalato da qualche "minchia" che fa ricordare la sua residenza a Taormina per buona parte dell'anno, e pesca tra le sue pagine piĂą note dei primi anni Ottanta, The glittering prize, Promised you a miracle e New gold dream che offre un meritato spazio al vigoroso assolo di batteria di Cherisse Osei.
Cambio d'atmosfera con l'intimo Belfast child in versione riveduta, con la vocalitĂ di Jim ancora all'altezza della situazione nonostante l'incombere dell'etĂ (classe 1959), e poi di nuovo tutti a cantare e agitare le braccia con Someone somewhere in summertime e l'esplosiva partecipazione per una versione prolungata della celeberrima Don't you.
La band esce di scena, ma torna subito al richiamo del "Laa lalalalaaa lalalalaaa..." intonato dal pubblico per regalare una bellissima prova della notevole vocalitĂ di Sarah Brown in Book of brilliant things, Jim ancora in forma per See the lights e, per concludere nel migliore dei modi lo spettacolo, l'immancabile apoteosi con Alive and kicking a certificare l'inossidabile vitalitĂ della musica e della storia dei Simple Minds.
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