Le pareti delle meraviglie a Palazzo Te. L’arte dei corami di corte in mostra dal 26 marzo al 26 giugno
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- Creato 25 Marzo 2022
- Pubblicato 25 Marzo 2022
MANTOVA, 25 mar. – Con la mostra "Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l'Europa" la Fondazione Palazzo Te offre un imperdibile "occasione per vedere il Palazzo con occhi nuovi, da una diversa prospettiva che realizza il sogno di Augusto Morari a cui va riconosciuto il merito di aver creato questa opportunità di riscoperta dei preziosi apparati decorativi in cuoio che nel Rinascimento adornavano questi ambienti, così come quelli dei palazzi delle più importanti corti europee. Un omaggio al Palazzo, alla sua storia, alla città ".
Così Stefano Baia Curioni, direttore di Fondazione Palazzo Te, ha introdotto questa mattina l'anteprima della mostra che Palazzo Te ospita dal 26 marzo al 26 giugno 2022, affiancato dal presidente della Fondazione, Enrico Voceri, da Augusto Morari, curatore del progetto espositivo, e Andrea Murari, assessore dale Comune di Mantova.
L'esposizione inaugura la stagione espositiva 2022 di Fondazione Palazzo Te "Mantova: l'Arte di vivere", dedicata allo "stile di vita" della corte dei Gonzaga nella Mantova rinascimentale. Questa esposizione rappresenta un evento davvero speciale, "unico" nel panorama delle esposizioni d'arte come giustamente sostiene Augusto Morari – curatore della mostra – perché mai, dal 1900 in poi, è stata dedicata un'indagine così approfondita all'eccezionalità dei preziosi apparati decorativi in cuoio che nel Rinascimento adornavano gli ambienti dei palazzi delle più importanti corti europee.
Naturalmente, anche nei palazzi dei Gonzaga i corami avevano un grande rilievo sia per la loro preziosità e bellezza, sia per l'utilizzo pratico come materiale isolante e venivano disposti alle pareti tra l'ornamento della parte alta e il pavimento. Nonostante l'ampia diffusione di questi complementi d'arredo, è molto limitato il numero degli esemplari sopravvissuti all'usura e al deterioramento dovuto alla facile deperibilità del materiale.
Proprio per la raritĂ di questi sontuosi manufatti, la mostra di Palazzo Te offre un percorso inedito e sorprendente attraverso l'esposizione di una raffinata selezione di pezzi in prestito da prestigiosi musei italiani e stranieri, tra cui i Musei Correr e Palazzo Mocenigo di Venezia, Palazzo Madama di Torino, Stibbert e Mozzi Bardini di Firenze, l'Archivio di Stato di Mantova, e il Museumslandschaft Hessen di Kassel, da collezioni private, alcuni dei quali presentati al pubblico per la prima volta accanto ad altre opere, stoffe, disegni e documenti.
All'origine dell'idea espositiva c'è l'eccezionale ritrovamento di un corame cinquecentesco ricondotto dal curatore Augusto Morari alla proprietà Gonzaga - accertata e confermata dal recupero sotto la vecchia foderatura dei timbri dell'arma Gonzaga – che costituisce il punto focale delle sette sezioni in cui si articola la mostra, ripercorrendo la fortuna e l'affascinante storia di questi oggetti e la loro diffusione dal secondo Quattrocento alla metà del Seicento.
Accanto alla ricca selezione di oltre venticinque corami e manufatti in cuoio, alcuni dei quali presentati al pubblico per la prima volta, nelle sale di Palazzo Te sono esposti raffinati tessuti del XIV-XV secolo con motivi orientali che testimoniano il diffondersi del gusto per l'esotico e della moda di nuove tipologie decorative, caratterizzate da disegni fantasiosi ispirati alla natura; dipinti e disegni ispirati alla sfavillante tendenza delle infiorescenze che nel corso del Seicento influenza fortemente le produzioni artistiche; lettere e documenti d'archivio a testimonianza delle innumerevoli richieste e degli acquisti sfrenati della corte Gonzaga.
Grazie alla collaborazione con Factum Foundation, è inoltre esposta nella Camera dei Venti la rielaborazione in 3D del Corame con vasi di fiori del Musée des arts decoratifs di Parigi: digitalizzato in altissima risoluzione usando il Lucida 3D Scanner (ideato e progettato da Manuel Franquelo e Factum Arte) e fotografia composita, il corame è stato ricreato a grandezza naturale, adattandolo agli spazi, in una copia che mira a restituire la delicatezza della sua superficie.
Nella raffinata composizione dell'opera, riferita a maestri coramari forse veneziani, compaiono uccelli e diversi fiori come i tulipani che si aprono a ventaglio con reminiscenze della cultura turca e persiana. L'uso di ricreazioni e facsimile per innovare i percorsi espositivi, soprattutto quando l'oggetto originale è impossibilitato alla movimentazione, è al centro delle proposte di Factum Foundation per contribuire alla conservazione, studio e disseminazione del patrimonio culturale mondiale.
All'interno degli spazi della mostra, per illustrare e approfondire i laboriosi procedimenti tecnici inizialmente ereditati dai mori e dagli arabi di Spagna, è allestita una bottega del maestro "auripellario" con i materiali usati per l'esecuzione e il decoro degli arredi parietali. L'esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Publi Paolini con saggi e schede di Augusto Morari, Paola Frattaroli, Andrea Petrucci e Stefano Parolini, e un'introduzione di Stefano Baia Curioni.
La mostra "Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l'Europa" è promossa dal Comune di Mantova, prodotta e organizzata da Palazzo Te, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana, Claipa e PIC, e con il supporto tecnico di di Glas Italia e Pilkington – NSG Group, in collaborazione con Factum Foundation, con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e in sinergia con Mantova città d'arte e di cultura. Anche quest'anno il progetto espositivo è stato affidato a Lissoni Associati, mentre il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx.
Con la consueta attenzione al territorio e ai grandi temi della storia dell'arte e della cultura, il progetto annuale è coordinato dal direttore Stefano Baia Curioni - con un comitato composto da Barbara Furlotti (The Courtauld Institute), Davide Gasparotto (Getty Museum), Ketty Gottardo (The Courtauld Gallery), Augusto Morari (Fondazione Palazzo Te), Guido Rebecchini (The Courtauld Institute) e Xavier Salomon (The Frick Collection) - e propone un viaggio inedito nella dimora cinquecentesca, ricollegando l'edificio e la sua decorazione pittorica agli oggetti e agli eventi effimeri che un tempo ospitava e per i quali fu originariamente creato.
- Info biglietti e orari: sul sito di Palazzo Te
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