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La rete Caritas ha aiutato 10mila persone nel 2023, in aumento gli italiani in difficoltà

Mantova Caritas AccompagnareAllaSperanza LocandinaMANTOVA, 22 nov. - Sono 3.079 i nuclei famigliari che si sono rivolti alla rete della Caritas diocesana nel corso del 2023. Essi nel complesso coinvolgono circa 10mila persone. Rispetto all'anno precedente si osserva una flessione delle presenze di poco meno del 10% a seguito dell'esaurimento delle due grandi emergenze che in quell'anno interessarono il territorio: l'arrivo cospicuo di profughi dalla rotta balcanica e dei profughi in fuga dalla guerra che la Russia iniziò contro l'Ucraina il 24 febbraio 2022. Rispetto all'anno precedente, nel 2023 sono aumentate le presenza dei nuclei italiani, che raggiungono il 30% dell'utenza.

Questi i principali dati emersi da "Accompagnare alla Speranza", il rapporto sulle attività svolte dal 2023 dalla rete dei Centri di Ascolto della Chiesa mantovana presentato giovedì scorso.

In media gli italiani sono più vecchi degli stranieri di 11 anni (la media delle età degli italiani è di 47 anni contro i 36 degli stranieri. Tale divario aumenta per gli uomini dove il divario per gli italiani sale a 14 anni (poco meno di 50 per gli italiani e circa 36 anni per gli stranieri). All'aumentare dell'età diminuiscono le opportunità per fare rientro nel mondo del lavoro, aumentano i problemi connessi alla cura della salute. La rilevazione mette in luce, infatti, che il disagio presentato dalle persone più anziane ha una multidimensionalità molto più elevata rispetto a quella di chi è più giovane. Ciò significa che i percorsi di accompagnamento degli italiani richiedono tempi più lunghi e un sistema di servizi più ampio e coordinato.

Circa il 10% dell'utenza dei Centri di Ascolto è rappresentata da persone in condizione di grave emarginazione sociale. Gran parte di essi si concentrano attorno al Capoluogo per la presenza dei principali servizi e collegamenti. Nel corso degli anni la rete dei soggetti che operano nell'ambito della grave emarginazione si è strutturata e diversificata con una pluralità di realtà di terzo settore. Questo è indice del buon lavoro svolto nel territorio e della possibilità di offrire servizi diversificati e che coprano una gamma più ampia di situazioni con interventi che vanno dalla prima assistenza alla definizione di percorsi di integrazione e di accoglienza. Questo lavoro, che a breve potrà avvalersi della nuova "stazione di posta", potrà garantire una gamma di servizi ed interventi distribuiti nel territorio, con accoglienze di*use e in gruppi più piccoli. In generale la ricettività del sistema è aumentata, ma non si concentra in una sola sede o in un solo punto della città.

La Chiesa mantovana è al fianco delle istituzioni e delle realtà di terzo settore per contribuire a mantenere attiva e sempre più efficace questa rete di protezione sociale dedicata alle persone più emarginate. Lo fa quotidianamente con i servizi dei Centri di Ascolto, con le mense, con le accoglienze residenziali dell'Associazione Abramo e, in periodi di maggior pressione, come nel caso delle emergenze o nei mesi invernali, contribuendo ad approntare servizi specifici che non vadano a gravare sul normale sistema di accoglienza per evitare di squilibrarlo. In questa logica si è rinnovata anche l'accoglienza nei mesi invernali nel rifugio notturno di Via Cairoli che nel 2023 ha accolto circa 50 persone che altrimenti non avrebbero avuto altra possibilità di accoglienza.

Resta aperta la questione dell'iscrizione anagrafica per le persone gravemente emarginate, senza di essa non è possibile attivare alcuna forma di sostegno che aiuti le persone ad allontanarsi da questa condizione. Risultano prive di iscrizione anagrafica il 14% delle situazioni incontrate (con un picco per gli stranieri che sfiorano il 20%). Il Comune di Mantova da anni ha inserito nelle sue prassi il rispetto rigorose della normativa attivando tutte le possibilità che la legge anagrafica mette a disposizione come l'iscrizione negli elenchi delle persone senza fissa dimora, le residenze fittizie, gli accordi con gli enti di terzo settore. La speranza è che anche altri comuni seguano questo esempio e permettano alle persone senza dimora di poter attivare, attraverso l'iscrizione anagrafica, i percorsi di tutela che rendono possibile il superamento di questa grave forma di disagio.

Le famiglie sono il profilo prevalente dell'utenza della rete ecclesiale. Esse rappresentano oltre il 73% delle situazioni. Le persone sole sono più frequenti tra gli italiani (27%) rispetto agli stranieri (13%). Ciò è anche una conseguenza della maggiore anzianità degli italiani. In conseguenza di questo l'ampiezza media dei nuclei stranieri (3,5 componenti) è maggiore di quella degli italiani (2,4). Le famiglie, colpite dalle numerose crisi che si sono abbattute negli ultimi quindici anni, si sono notevolmente infragilite. Circa il 10% dell'utenza Caritas viene accompagnata anche sotto il profilo economico con azioni di debt-counselling e con strumenti di educazione finanziaria. Nel 2023 sono state 315 i nuclei che hanno chiesto aiuto al servizio Proximis e agli sportelli dei Centri di Ascolto. L'analisi dei nuovi accessi al servizio (115 nuclei per il 2023) evidenzia il consolidarsi di una tendenza già riscontrata in passato e che si irrobustisce: quasi la metà dei nuclei che si rivolge ai servizi di aiuto economico sono in condizioni di sovraindebitamento (il 75% dei nuovi accessi italiani e il 25% dei nuovi accessi di stranieri). Al secondo posto tra le motivazioni delle erogazioni, con il 25% degli aiuti economici, si hanno interventi per il sostegno alla scolarizzazione dei minori. Sempre più i processi di impoverimento coinvolgono i giovani e i minori e sempre più spesso l'istruzione, l'accesso alle opportunità educative e formative non è garantito per tutte le bambine e tutti i bambini. In questo modo si rischia di privare i più giovani dell'unica speranza di un futuro non predestinato alla povertà e al disagio. La scuola e i percorsi educativi sono la principale garanzia che i giovani hanno di poter sviluppare le loro attitudini e di esprimere il potenziale che essi sono. Ogni sforzo teso a facilitare istruzione ed educazione è un investimento per la vita di questi giovani e per il futuro delle nostre comunità.

Al primo posto tra le motivazioni delle erogazioni del servizio Proximis si trovano le spese per l'alloggio. I bisogni abitativi si riscontrano nel 25% dell'utenza della rete Caritas e, più ancora dei bisogni economici e di quelli lavorativi, quando ricorrono si verificano in una condizione di disagio molto acuta e intensa. La perdita della casa è spesso l'inizio dei processi di esclusione sociale, ma l'accesso all'alloggio è anche un punto da cui molte situazioni possono ripartire. Purtroppo, da anni, le politiche abitative sono esclusivamente improntate alla casa di proprietà e quelle destinate alla locazione sono state da tempo abbandonate alle fluttuazioni e alle logiche del mercato immobiliare. Il risultato è che in territori come il nostro la difficoltà nell'accesso all'abitazione in locazione frena il suo sviluppo. Il settore della logistica ha da qualche tempo insediato nel mantovano nuove imprese con una crescente ricerca di manodopera. Ma un sistema di trasporto pubblico fragile e la mancanza di alloggi in locazione frenano lo sviluppo di queste iniziative che talvolta si trovano costrette a rivedere gli obiettivi inizialmente prefissati per la difficoltà ad assumere manodopera.

Come ricorda il Vescovo Marco nella lettera pastorale del marzo del 2023 le sfide che coinvolgono le nostre comunità sono molto ardue e dfficili e richiedono la capacità di attivare le sinergie tra tutti i soggetti istituzionali, economici, culturali, educativi, della promozione della solidarietà. Vanno dunque costruiti i luoghi in cui ci si confronta assieme, amministratori, imprenditori, associazioni e categorie, mondo della solidarietà e del terzo settore. L'accesso all'abitazione, per la sua trasversalità potrebbe essere il campo in cui sperimentare nuove convergenze e sinergie per il futuro del territorio, delle comunità, delle persone. Un luogo dove condividere, sognare insieme, progettare il futuro per accompagnare tutti alla Speranza. 


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