I resti di una necropoli neolitica emersi in centro a Mottella di San Giorgio nel corso dei lavori di riqualificazione dei giardini di via Tobagi
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- Creato 24 Novembre 2023
- Pubblicato 24 Novembre 2023
SAN GIORGIO-BIGARELLO, 24 nov. – I resti di una necropoli di epoca neolitica sono emersi durante i lavori di scavo per la sistemazione dell'area verdi di via Tobagi a Mottella, in pieno centro abitato del comune di San Giorgio-Bigarello.
Il tempestivo intervento dei tecnici e degli esperti della Soprintendenza, coordinati dall'archeologa Daniela Castagna ha consentito il corretto recupero, ad una profondità di circa cinquanta centimetri, dei resti di tre tombe, una delle quali in ottimo stato di conservazione in cui era deposto lo scheletro di un uomo, supino, con il braccio sinistro steso verso la spalla, quello destro sopra il bacino, e le gambe piegate lateralmente.
Scarno, ma molto interessante l'arredo funebre complessivo costituito da due pugnali in selce e alcune frecce.
I dettagli dei ritrovamenti archeologici sono stati illustrati questa mattina in sala consiliare del municipio di Mottella dal sindaco di San Giorgio-Bigarello, Beniamino Morselli, dal Soprintendente Gabriele Barucca - Archeologia, belle arti e paesaggio prov. Cremona, Lodi e Mantova -, dai funzionari SAPAB Simone Sestito e Leonardo Lamanna, da Daniela Castagna di SAP Società Archeologica Mantova e da Hirose Mari di Palazzo Ducale Mantova.
"L'ennesima scoperta nel comune di San Giorgio, conferma il particolare interesse archeologico di questa zona. Questo è un importante ritrovamento – ha precisato Gabriele Barucca - da cui sono emerse alcune tombe presumibilmente dell'età del rame, risalenti al 2500/3500 anni avanti Cristo.
Una è conservata in condizioni particolarmente buone con una figura umana inumata che è stata accuratamente asportata in attesa della sua definitiva collocazione. Questo territorio è ricchissimo di resti archeologici a partire dall'età preistorica fino al medioevo ed è stato determinante l'attenzione posta durante gli scavi per la successiva indagine archeologica molto approfondita e lo studio scientifico dei resti".
"L'attenzione alle fasi del cantiere si è concretizzata in un'assistenza in corso d'opera che ha portato alla scoperta, oltre che delle tre tombe dell'età del rame, di un contesto pluristratificato – ha aggiunto Simone Sestito - con tracce di successiva frequentazione antropica databile come età romana e tarda antichità , alta medievale che presentano analogie con le necropoli scoperte a Remedello e a Valdaro".
I reperti della tomba meglio conservata sono stati rimossi e portati nei depositi del Museo Archeologico Nazionale annesso a Palazzo Ducale dove, una volta completate tutte le operazioni di salvaguardia e conservazione, verranno esposti nell'ambito di un ampio progetto dedicato all'età preistorica mantovana.
I resti saranno sottoposti ad analisi antropologiche e scientifiche per determinarne l'età e, tramite studi specifici sul Dna antico, le possibili connessioni tra le varie comunità che occuparono il territorio in quel periodo. Un ritrovamento importante, affascinante, che apre le porte a tanti quesiti e, come ha auspicato il sindaco Morselli, potrà essere oggetto di una modalità di rappresentazione sul posto e di comunicazione di quanto è emerso. Un'opportuna restituzione al territorio e che avvalori il senso di appartenenza della collettività .
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