Versalis, sottoscritto un documento congiunto per creare una rete delle istituzioni a difesa dell’industria chimica
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- Creato 22 Dicembre 2015
- Pubblicato 22 Dicembre 2015
Attraverso questo documento tutti i Soggetti Sottoscrittori intendono portare all'attenzione del Governo la forte preoccupazione, condivisa con le Organizzazioni Sindacali e le RSU, nei confronti della decisione, che sembra aver preso Eni, di dismettere l'intero comparto nazionale della chimica, andando contro le decisioni prese in precedenza di investire e di rafforzare tale comparto. Versalis è la società chimica di Eni che opera a livello internazionale nei settori della chimica di base, delle materie plastiche, delle gomme e della chimica da fonti rinnovabili. Circa 6 mesi fa i vertici di Versalis Italia scelsero proprio Mantova per presentare a Sindacati ed RSU nazionali il piano strategico 2015-2018, prevedendo investimenti per oltre un miliardo di euro.
Con le ultime decisioni prese dai vertici societari appare invece evidente l'intenzione di rivedere gli investimenti previsti, in particolare quelli riferiti alla "chimica verde", con l'ingresso di fondi esteri in Versalis, cercando partner interessati a massimizzare il profitto spremendo la chimica tradizionale finché la congiuntura attuale (basso costo delle materie prime) terrà .
Questa operazione, oltre che scarsamente strategica, sarebbe negativa per i circa 5.000 dipendenti Versalis (senza contare l'indotto): il piano di riassetto sembrerebbe dunque escludere in prospettiva il paese ed alcune importanti filiere industriali - sicuramente quella della chimica - con il rischio concreto di un disimpegno e di un secco ridimensionamento, deprimendo le politiche di ricerca e di innovazione che un grande campo come la "chimica verde" necessita nella competizione internazionale e nella acquisizione di quote di mercato. Il riassetto di Versalis piegato verso la chimica tradizionale comporterà l'abbandono della "chimica verde" e dunque degli interventi precedentemente previsti nei vari siti italiani. Il timore dei Sindacati, delle RSU e delle Istituzioni rispetto a queste scelte è che il processo di crescita della quota di "chimica verde" in Italia possa rallentare al punto da accumulare forti svantaggi di competitività del Paese sul resto d'Europa. In termini di ricerca e di prodotti, di fronte al possibile rialzo in tempi medi del prezzo delle materie prime, l'Italia potrebbe trovarsi dunque di fronte alla necessità di un'ennesima rincorsa sui costi di fronte ai suoi competitori".
I Soggetti Sottoscrittori del documento intendono:
- Implementare, rafforzare, sensibilizzare la rete nazionale delle Istituzioni nei cui territori sorgono insediamenti Eni-Versalis, contrari ad una eventuale uscita di Eni dalla chimica, scelta che, se confermata, risulterebbe estremamente negativa sia dal punto di vista strategico per il Paese, che dal punto di vista Sociale ed Occupazionale;
- Affermare che il Piano Industriale di Versalis, presentato a giugno a Mantova, non può e non deve essere messo in discussione e deve essere portato a termine ed implementato da Eni, con particolare riferimento alla certezza degli investimenti, al mantenimento dei siti produttivi, allo sviluppo ed alla produzione della chimica di base;
- Chiedere al Governo l'attivazione di un Tavolo Nazionale di confronto, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per affrontare ed approfondire la vicenda.
Sono questi i motivi per cui si ritiene non corretta l'impostazione dell'Eni, facendo venir meno il suo ruolo di governance. Pertanto viene chiesto al Governo di condividere queste preoccupazioni e all'Eni di modificare le sue decisioni.
Si chiede ad Eni di mantenere gli investimenti in Italia previsti e di favorire, anche con il suo impegno, il rilancio dell'industria italiana. Appuntamento a Roma il 12 gennaio al Ministero dello sviluppo economico. In quell'occasione sarĂ presente anche l'azienda.
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