Dalla Giunta (1). Parcheggio ex Upim: accordo di proroga del piano e modifica della convenzione per risolvere il vecchio contenzioso
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- Creato 21 Luglio 2022
- Pubblicato 21 Luglio 2022
MANTOVA, 21 lug. – "Con la firma dell'accordo con la società La Virgiliana abbiamo risolto un altro gigantesco problema ereditato dal passato". Così l'assessore Andrea Murari sintetizza l'esito dell'intesa siglata dal Comune con la ditta privata che, dopo 18 anni di stallo, riapre l'opportunità di nuovi parcheggi in centro e, in caso di mancata realizzazione, evita comunque il rischio di un pesante risarcimento.
La proroga di nove anni del piano ex Upim e la "modifica dei profili non eseguibili della convenzione" è in linea con quanto indicato nella sentenza del TAR del 2015 che imponeva alle parti di superare le criticità emerse e individuare un nuovo accordo. Accordo effettivamente raggiunto con la società La Virgiliana che ora avrà 60 mesi per presentare il progetto per la realizzazione di un parcheggio in struttura e dimostrarne la fattibilità tecnica ed economica ottenendo il permesso di costruire e le necessarie autorizzazioni dagli enti competenti.
Solo a quel punto il Comune concederebbe il diritto di superficie gratuito per 99 anni. Il parcheggio passerebbe da 335 a 485 posti auto e verrebbe ricollocato tra piazza Cavallotti, corso delle LibertĂ , piazza Martiri e la prima porzione di via Principe Amedeo. La metĂ dei posti sarebbero destinati a rotazione, gli altri verrebbero venduti privatamente a residenti e lavoratori. La clausola risolutiva espressa implica la decadenza del piano in caso di mancata presentazione del progetto nei tempi concordati. L'intesa prevede anche l'impegno da parte di La Virgiliana ad affidare l'esecuzione dei lavori per la costruzione dell'opera e per la gestione dei parcheggi pubblici a rotazione, come espressamente indicato dal TAR.
La proroga del piano con adeguamento della convenzione che ha ottenuto il via libera della Giunta, sarà sottoposta all'approvazione del Consiglio Comunale nella seduta del 29 luglio. "A seguito della sentenza del TAR del 2015 - prosegue l'assessore Andrea Murari - la nostra priorità è stata tutelare il Comune da un rischio di risarcimento danni milionario, a cui saremmo andati incontro se ci fossimo opposti alla realizzazione del parcheggio. La sentenza del TAR ci ha imposto infatti di rinegoziare l'opera con i privati, cioè di trovare un accordo.
Ora tocca a loro dimostrarne la fattibilitĂ tecnica ed economica. Se l'esito sarĂ positivo, la cittĂ avrĂ in pieno centro quasi 250 posti in piĂą a rotazione e altrettanti posti privati da vendere ai residenti e a chi lavora in cittĂ . Se invece l'opera non verrĂ realizzata il Comune avrĂ comunque escluso il rischio di risarcimento danni al privato, avendo ottemperato in modo corretto alla sentenza del TAR".
La storia del piano. Con D.C.C. n. 43 del 19.05.2004 è stato approvato il piano attuativo denominato "Piano Attuativo Ex Upim" la cui convenzione urbanistica è stata stipulata in data 15.04.2005. La convenzione urbanistica prevede, nei suoi termini essenziali, che: il soggetto attuatore (I.M.I.) realizzi due o più blocchi di autorimesse sotterranee per non meno di 335 (trecentotrentacinque) posti auto dei quali uno nel sottosuolo di Piazza Cavallotti, Corso Vittorio Emanuele e Corso della Libertà . I predetti parcheggi siano destinati a pertinenza dell'immobile c.d. ex Upim, o di unità immobiliari site nel raggio di 700 metri".
Il Comune di Mantova conceda a titolo gratuito il diritto di superficie sulle aree del sottosuolo di Piazza 80 Fanteria, Piazza Cavallotti, Corso della Libertà e Corso Vittorio Emanuele per un periodo di 90 (novanta) anni con possibilità per la proponente di chiederne il rinnovo. Una quota non inferiore al 50% dei posti auto rimanga nella piena e totale disponibilità , della Società richiedente in diritto di superficie per 90 (novanta) anni con l'obbligo di destinarla a parcheggio a rotazione contro pagamento. IMI possa cedere, anche più volte, il diritto di superficie a terzi aventi titolo ai sensi del precedente punto B) e in possesso dei requisiti economici e di gestione i quali assicurino continuità e funzionalità , per l'intero periodo di 90 (novanta) anni, fermo restando l'obbligo del subentrante di mantenere i posti auto a parcheggio pubblico a rotazione. Il diritto di superficie potrà essere ceduto senza l'autorizzazione del Comune di Mantova se sarà a favore di S.M.I S.r.l, La Virgiliana Uno S.r.l., o altre società comunque appartenenti allo stesso gruppo. IMI ha proposto ricorso davanti al Tribunale Amministrativo della Lombardia, sezione staccata di Brescia, con atto notificato in data 8 maggio 2013 e iscritto al n. 440/2013 Reg. Ric., per ottenere l'accertamento dell'inadempimento delle obbligazioni assunte dal Comune di Mantova con la predetta convenzione urbanistica e il risarcimento del danno in forma specifica, nonché la condanna al risarcimento dei danni. Il Comune di Mantova si è costituito in giudizio chiedendo, in via principale, di rigettare il ricorso e, in via subordinata, in caso di accoglimento della domanda di condanna in forma specifica, di rigettare quella di risarcimento dei danni. Il T.A.R. Brescia, con la sentenza n. 1102/2015, pubblicata in data 21 agosto 2015, stabiliva che: "[...]
La convenzione urbanistica può quindi operare legittimamente solo se viene corretta con una nuova regolamentazione. In sostanza, la ricorrente può rimanere per tutto il resto il partner privato del Comune, ma è necessario scorporare e mettere congiuntamente a gara l'attività di costruzione delle autorimesse e quella di gestione del parcheggio a rotazione. La cessione dei diritti di superficie sui posti auto pertinenziali è invece un tipo di gestione che ha rilievo prevalentemente urbanistico, e può dunque essere attribuito in via diretta alla ricorrente. In caso di fallimento della gara, può essere previsto il subentro della ricorrente, che cumulerà quindi la posizione di partner privato e quella di concessionario di lavori pubblici. [...] Un secondo motivo per cui la convenzione urbanistica non ha potuto operare è costituito dalle difficoltà tecniche emerse dopo la stipula, che hanno reso evidente la necessità di individuare un nuovo sito per le autorimesse interrate. [...] (a) le difficoltà tecniche (tutt'altro che remote in un intervento edilizio di questa complessità ) non costituiscono causa di risoluzione del contratto per impossibilità di realizzare il progetto originario, ma impongono alle parti di studiare un'alternativa praticabile, senza oneri per l'amministrazione; (b) questa alternativa può comportare una diversa localizzazione e distribuzione delle autorimesse (esattamente come dovrebbe essere fatto se fossero rinvenuti reperti archeologici); [...] (e) qualora non fosse possibile realizzare lo stesso numero di posti auto, l'amministrazione può confermare il proprio interesse all'intervento, ma dovrà essere ristabilito l'equilibrio attraverso una pari riduzione delle utilità concesse alla ricorrente". Con atto di compravendita a data 17 novembre 2015, la Società LA VIRGILIANA UNO S.R.L.."acquistava da IMI l'immobile "ex Upim" impegnandosi a subentrare nella convenzione urbanistica.
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