L’Avis di Mantova festeggia i suoi 70 anni con 9 appuntamenti aperti a tutti. Venerdì 25 marzo in piazza L. B. Alberti l’anteprima
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- Creato 22 Marzo 2022
- Pubblicato 22 Marzo 2022
MANTOVA, 22 mar. – L'Avis Comunale di Mantova compie 70 anni e per festeggiare questa prestigiosa ricorrenza ha programmato una serie eterogenea di eventi aperti a tutta la cittadinanza: un modo virtuoso per ribadire il valore del legame indissolubile con la città e del suo ruolo all'interno della comunità .
L'obiettivo dei 9 appuntamenti programmati da marzo a settembre è di coinvolgere i mantovani e tante realtà cittadine con un calendario che tocca i vari settori di interesse generale, dallo sport alla cultura, dalla salute all'arte e all'ambiente, ma anche ripercorrendo le tappe della storia avviata nel 1952 dal coraggioso pioniere Vittore Baroni.
Prima ad essere costituita nella provincia, l'Avis Comunale può contare oggi su 1652 associati e un livello di donazioni che nel 2021 ha superato le 3500 unità , tornando ai massimi livelli pre-pandemia.
Il programma degli eventi per festeggiare il 70° compleanno dell'Avis Comunale di Mantova, aperti a tutti i cittadini e sempre ad accesso libero, è stato presentato oggi dalla Presidente Alessia Merico, dall'Assessore al Welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini e da Federica Pradella, storica e guida turistica.
Dopo l'anteprima di venerdì 25 marzo alle 18 in Piazza Leon Battista Alberti con l'apertura ufficiale del Settantesimo e la presentazione di tutti gli eventi, domenica 27 il primo appuntamento prevede una camminata per Mantova in collaborazione con Uisp (partenza da Campo Canoa alle 9, su prenotazione). Dal 2 al 15 maggio la Loggia del Grano ospiterà la mostra fotografica dedicata alle tappe salienti della storia dell'Avis mantovana, dai primi donatori ai giorni nostri (aperta dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.30, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19).
Il 7 maggio (ore 18 Loggia del Grano) ci sarà l'incontro con Federica Pradella, storica e guida turistica, dal titolo "Giovare al corpo e all'anima": uno sguardo approfondito sugli ideali di solidarietà sociale, assistenza e beneficenza nella città dei Gonzaga. Il 14 maggio (ore 14.30 Sala delle Capriate) "Il plasma nella lotta al Covid-19", è in programma una riflessione con Massimo Franchini (Direttore Medicina Trasfusionale del "Carlo Poma"). Interverranno per spiegare l'importanza della donazione di sangue, plasma e piastrine il dott. Gianpietro Briola (Presidente Avis Nazionale) ed il dott. Oscar Bianchi (Presidente Avis Regionale Lombardia).
Il momento clou del Settantesimo è costituito (15 maggio alle 10.30) dalla grande parata nel centro storico insieme alle consorelle Avis, che terminerà alla Basilica di Sant'Andrea dove verrà celebrata la messa dell'anniversario. Il 12 giugno ci sarà il primo evento teatrale, affidato a Teatro Rubens che condurrà alla scoperta de "Il mito di Manto", spettacolo itinerante nel centro storico (ore 17 e ore 19). Il 24 settembre sarà la volta di una riflessione su cambiamenti climatici e salvaguardia dell'ambiente: "Come sta cambiando il nostro clima", con il prof. Dino Zardi, docente dell'Università di Trento e Presidente Aisam (Sala delle Capriate ore 16).
Il 25 settembre sono in programma due eventi per chiudere le celebrazioni del Settantesimo: alle 17 alla Sala delle Capriate, Federica Pradella racconterà , con "Il sangue e il soldato", la leggenda di San Longino, mentre alle 20 nello Spazio Studio Sant'Orsola in via Oberdan andrà in scena "Buona la prima! Edizione Avis: Ma tu doni?": la donazione da un altro punto di vista, a cura di Teatro Rubens. Il logo ufficiale dell'iniziativa per il Settantesimo è stato creato dagli studenti della Classe IV dell'indirizzo Grafico del Liceo Artistico Giulio Romano.
AVIS COMUNALE DI MANTOVA: UN PO' DI STORIA
Il percorso dell'Avis cittadina affonda le sue radici nella caparbietà di un giovane medico, Vittore Baroni, già donatore a Cremona, che decide di portare nella sua Mantova la cultura della solidarietà rappresentata dall'Avis. Fino a quel momento la donazione di sangue, in città , avveniva ancora dietro pagamento di un compenso e la proposta innovativa di offrire sangue a chi ne aveva bisogno in modo totalmente gratuito e con spirito puramente altruistico non fu accolta senza ostacoli. L'atto di nascita viene siglato il 20 luglio 1952 al Teatro Bibiena. Allora e la sede era la stessa abitazione del fondatore e i soci erano 38. L'anno dopo saranno già il doppio, tracciando un incremento esponenziale che ha portato fino ai 1.600 di oggi.
La prima donazione di sangue avviene a ottobre del '52. La modalità era quella "braccio a braccio", con il donatore collegato direttamente al ricevente. La ricompensa per i donatori? Un bicchiere di Marsala e due uova crude. I primi anni sono complicati e i soci sono impegnati nel dare un'organizzazione all'associazione, creare una collaborazione con l'ospedale e sviluppare convenzioni per gli avisini. È il gennaio del '56 quando apre la prima emoteca al Carlo Poma. Da qui le sedi Avis iniziano a sorgere anche in provincia. Negli stessi anni si svolge la prima festa Avis a Mantova, inaugurando così lo spirito conviviale e il senso di appartenenza che prosegue anche oggi con i 1.652 soci, tutti volontari appassionati, del 2022.
Negli anni '70 arriva anche il primo centro donazioni su ruote: un autobus dell'Apam trasformato allo scopo e chiamato amichevolmente "Maristella": serviva a raggiungere i donatori in provincia che non potevano perdere un giorno di lavoro per recarsi all'ospedale. In questi anni apre anche la prima sede vera e propria con centro di raccolta, in via Principe Amedeo. Tra gli anni Ottanta e il Duemila si lavora sull'organizzazione dei volontari e della struttura e sul coinvolgimento dei giovani, anche attraverso i programmi con le scuole. Si passa da poco più di 600 donazioni all'anno a quasi 4.000. Nel '93 iniziano anche le donazioni di plasma, che diventano – negli anni più recenti – una delle campagne principali. Nell'ultima fase, la sede si sposta nell'attuale palazzina all'interno dell'ospedale e l'attività aumenta e si diversifica sempre di più sul piano della sensibilizzazione e del coinvolgimento della città . Tante le iniziative con le scuole, le attività in collaborazione con le altre associazioni di volontariato e con realtà culturali della città , tra cui Festivalettura.
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