Doppia tragedia a Ostiglia: affoga la madre nel Canal Bianco e si suicida al centro commerciale

OSTIGLIA - Era andato a prendere la madre alla casa di riposo Fondazione Giulio Canossa di Serravalle a Po, Iris Merli, una signora 89enne alla quale, almeno apparentemente, sembrava molto legato.

Alla moglie aveva detto di aspettarlo a casa. Non vi arriverà mai, tuttavia, perché lui, Mario Foin, 63enne ex dipendente comunale, aveva architettato un piano a dir poco macabro: uccidere la madre per poi suicidarsi. E' così una tragedia doppia quella che ha aperto la settimana ostigliese.

Lunedì mattina era dunque andato alle nove all'ospizio, dove aveva avvisato le dipendenti che avrebbe portato la madre a svagarsi un po'. Di rilassante, al contrario, non c'era nulla, visto che Foin, a bordo della sua Fiat Tipo si dirigeva di gran carriera verso locaità Calandre, dritto dritto in riva al Canal Bianco.

Giuntovi, trasportava dunque la signora vicino alle acque, per poi affogarla. I carabinieri successivamente rinvenivano sul corpo dell'anziana donna i segni di una ferita dovuta, chissà, a un colpo inferto dall'uomo allo scopo di stordirla; lo potrà stabilire solo l'autopsia.

Messa in atto la prima parte del piano, tuttavia, restava da portare a termine la seconda. Così Foin, avviata di nuovo la Fiat Tipo, si dirigeva verso il centro commerciale La Ciminiera, a Ostiglia. Salito per le scale antincendio, al riparo da sguardi indiscreti, si gettava da una altezza che non avrebbe potuto risparmiarlo: 15 metri di salto nel vuoto lo hanno difatti ucciso all'istante.

Il triste avvio alle indagini è stato dato a partire dalla segnalazione della titolare di uno dei negozi del centro, che, affacciatasi sul retro per gettare le immondizie, non ha potuto fare a meno di allarmarsi. Nel frattempo la moglie di Foin, Luisella Bachis, preoccupata per il ritardo dell'insospettabile marito chiamava a sua volta i carabinieri.

Foin era, almeno in superficie, una persona tranquilla, che aveva lavorato come operaio all'ex zuccherificio di Ostiglia prima di divenire dipendente pubblico alle piscine. La moglie non era l'unica persona alla quale era legato: difatti lascia due figli, Mauro e Ilenia, rispettivamente dipendente di un'azienda ostigliese e titolare di un negozio di parrucchiera.