Incendio discarica di Mariana, Mantova Ambiente replica a Zolezzi: 'Gestione trasparente e rifiuti tracciati', il deputato: 'Subappalti nebulosi con costi che crescono dell'8% l'anno'

MANTOVA, 15 lug. - Ecomafie e ombre sulla gestione dei rifiuti solidi urbani in provincia di Mantova. Queste le questioni sollevate da Alberto Zolezzi, deputato del Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Ambiente della Camera, subito dopo l'incendio doloso divampato nella discarica di Mariana Mantovana, lo scorso 13 aprile.

Impianto gestito da Mantova Ambiente, braccio ambientale della holding Tea che serve la maggior parte dei comuni della provincia virgiliana. E proprio Mantova Ambiente non ci sta a lasciar aleggiare sopra il suo nome parole scomode come ecomafia e replica: "Mantova Ambiente opera in piena trasparenza, tracciando ogni rifiuto in entrata nella discarica controllata, saranno i rapporti di Carabinieri e Vigili del Fuoco a chiarire le dinamiche di quanto accaduto lo scorso 13 luglio nella discarica di Mariana".

In merito all'episodio specifico, poi, Mantova Ambiente precisa: "L'incendio divampato a Mariana Mantovana, nell'area stoccaggio rifiuti lunedì 13 luglio, non ha causato danni né alle persone né alle cose. L'episodio è stato denunciato alle autorità competenti che eseguiranno le indagini del caso".

Zolezzi sulla questione, sentito dall'Altra Mantova, ha rilanciato: "In provincia di Mantova i subappalti sono nebulosi con incremento dei costi del 8% all'anno, con un raddoppio dei costi rispetto alla vittoria della gara nel 2009. Ci sono cooperative che lavorano per le aziende in subappalto, una situazione a cui 3 comuni - Rodigo, già autonoma, Monzambano e Pomponesco - stanno rispondendo con la volontà di gestire rifiuti in autonomia; nel 2016 scadono molte convenzioni comunali con Mantova Ambiente la partecipata di Tea che gestisce i rifiuti per il 90% dei comuni della provincia di Mantova, vedremo cosa succederà".

Emanuele Salvato