Il commosso saluto al maestro Damiano Rossi nella ‘sua’ Basilica di Santa Barbara

MANTOVA, 23 gen. – Sono stati tantissimi i mantovani che hanno voluto partecipare alla funzione liturgica celebrata nella Basilica Palatina di Santa Barbara per l'ultimo, commosso saluto a Damiano Rossi.

Una messa, oggi pomeriggio, che ha riunito intorno ai famigliari del Maestro gli amici, i suoi allievi di un tempo e i numerosi cittadini mantovani che hanno testimoniato la loro profonda stima e che conserveranno un indelebile ricordo delle qualità artistiche e umane di Damiano Rossi.

"Uomo di poche parole, ma dette al momento giusto con tono appropriato", di lui ha detto, nel corso dell'omelia, monsignor Giancarlo Manzoli, ricordando come Damiano Rossi considerasse Santa Barbara la "sua seconda casa".

A ragione, visto il suo fondamentale impegno nel recupero della basilica palatina e in particolare del preziosissimo organo Antegnati su cui per una decina d'anni ha svolto il ruolo di organista.

Storico anche lo studio condotto insieme a don Leali e don Ughini sugli organi presenti nelle chiese del mantovano e particolarmente significativo il suo lavoro compiuto insieme a don Ulisse Bresciani nella composizione dei ritornelli dei salmi responsoriali di tutto l'anno liturgico che, come ha ricordato don Renato Pavesi, accompagnano ora le funzioni in Sant'Andrea.

Con l'intonazione proprio di uno di questi salmi, oltre che con le esecuzioni dei suoi ex allievi Umberto Forni, all'organo, del violinista Paolo Ghidoni e di Ivan Bacchi alla tromba, la musica ha accompagnato l'ultimo omaggio a Damiano Rossi.

Scomparso sabato scorso, l'ottantenne Damiano Rossi lascia la moglie Mariangela, e il figlio Andrea.

Tra le innumerevoli attività dalla sua vita artistica, da ricordare anche il suo prezioso ruolo di docente ai Conservatori di Mantova e Verona.