Economia, dal 2014 in Italia chiusi 4.500 distributori di carburanti
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- Creato 15 Agosto 2024
- Pubblicato 15 Agosto 2024
ROMA, 15 ago. - Allarme di Confesercenti: tra il 2014 ed il 2024 la rete italiana delle stazioni di rifornimento carburanti si è ridotta del 22,2% perdendo oltre 4.500 punti vendita.
I distributori carburanti sono quindi sempre di meno, in 10 anni in pratica un distributore su cinque ha chiuso.
I vari tentativi di guidare una razionalizzazione del numero di distributori – come richiesto anche dai gestori per aumentare la sostenibilità della rete – sono naufragati, e la rete si è razionalizzata da sé. In modo però squilibrato, provocando un preoccupante 'buco' nel servizio ai cittadini delle località minori.
Se infatti è vero che la diminuzione più rapida del numero di distributori si registra nei comuni con più di 250mila abitanti (-24,3% tra il 2014 ed il 2024, anche per motivi di sicurezza), anche la riduzione registrata nei paesini e nei borghi sotto i 5mila abitanti è sopra la media (-23,7%). E l'impatto della desertificazione dei benzinai è più forte: degli oltre 527mila residenti rimasti a secco, circa 412mila vivono in un micro-comune.
A contribuire al calo del numero di punti vendita, anche il crollo di iscrizioni di nuove imprese che si sono più che dimezzate. Nel 2014 erano 407 – di cui più di un quarto nei piccolissimi comuni sotto i 5mila abitanti – nel 2023 sono state solo 139: un crollo del -65,8%. Nei piccolissimi comuni la riduzione è stata addirittura del -74,1%. Un calo non compensato – come avviene invece in altri settori del commercio – dall'aumento di gestori di nazionalità non italiana: tra il 2014 ed il 2024 passano da 684 a 941. Un balzo del +37,6%, ma insufficiente a invertire il calo complessivo.
Un problema, in primo luogo, per i cittadini residenti, ma anche per eventuali visitatori: l'Italia ha un patrimonio straordinario di piccoli borghi e paesi, accessibili soprattutto attraverso il trasporto su gomma, che hanno un potenziale turistico straordinario. Ma i visitatori rischiano di restare a secco: letteralmente, perché privi di carburante, e figurativamente anche di contante, visto che stanno sparendo pure gli ATM: negli ultimi dieci anni ne sono scomparsi quasi 5mila, l'11% circa.
(adnKronos)
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