Vittime, non immigrati
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- Gemaakt op 14 september 2015
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Per essere una nazione di poco piú di trecentomila abitanti, l'Islanda riesce a far parlare di sé molto spesso. L'ultima notizia che ha fatto il giro del mondo é stata la disponibitá data da dodicimila islandesi a ospitare rifugiati siriani nella propria casa, impegnandosi cosà in prima persona a fornire un aiuto concreto davanti alla catastrofe umanitaria che vediamo ogni giorno in tv, sulla rete e sui giornali.
Dodicimila sono pochi o tanti? Facendo una semplice proporzione, corrispondono a circa due milioni di italiani: una cifra rilevante.
Certo, si dirá, ma là sono in pochi. La disoccupazione é bassa. Non c'é clandestinitá. E poi quanti saranno i siriani disposti a trasferirsi nella neve e nel vento? In Italia é tutto diverso.
La raccolta dell'obolo
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- Gemaakt op 16 augustus 2015
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Qualche settimana fa ero in Italia, in macchina da solo e mi divertivo a fare zapping alla radio. Mi sono cosà imbattutto in una trasmissione dove veniva intervistato un tizio che aveva girato una serie tv "in casa", messa su web e ottenuto un numero mirabolante di accessi.
Essendo arrivato a trasmissoine quasi finita, non ho capito né il nome della serie né il nome dell'intraprendente filmaker in questione. Forse tutto era giá stato sviscerato, ma di certo la parte che stavo ascoltando altro non era che una sorta di intevista promozionale.
Bene, ho pensato. Fa piacere sapere che, in un paese dove sempre ci si lamenta che per i giovani creativi non c'é spazio, presentarsi con un prodotto finito fatto "in casa" puó aprire porte insperate fra gli addetti ai lavori. Naturalmente, sbagliavo.
Incidente di percorso
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- Gemaakt op 05 mei 2015
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Vivo in Islanda da quasi cinque anni. Sono venuto qui di mia iniziativa, nessuno mi ha chiamato.
Non avevo nessuna reale necessitá per farlo: avevo una famiglia, un lavoro a tempo indeterminato ben pagato e una vita sociale soddisfacente. Nessun problema inaffrontabile sul posto. Una vita normale. Se ho deciso di emigrare lo ho fatto solo perché ne avevo voglia.
Alcuni amici e conoscenti si sono congratulati, non tanto per la destinazione Islanda, ma per aver lasciato la soffocante Italia. Fra le parole usate, fra le ricorrenti c'era coraggio.
Pasqua e Pasquetta, a Berlino fanno festa anche i negozi e la gente vive bene lo stesso. Anzi...
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- Gemaakt op 07 april 2015
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manuele Bellintani, giornalista mantovano, si trova a Berlino per uno stage di due mesi nel campo della comunicazione. Lavorerà in un giornale on line (il nuovo Berlinese) della capitale tedesca e ogni tanto manderà all'Altra Mantova, per la rubrica Visti da Nord, qualche spunto di riflessione sull'esperienza berlinese confrontata con quella italiana e mantovana. Seguitelo e seguiteci.
BERLINO, 7 apr. - Durante e dopo le manifestazioni contro le aperture domenicali nei centri commerciali e la loro estrema liberalizzazione all'italiana, si sente sempre un coro monocorde, una litanìa che riesce ad accomunare semplici cittadini, lavoratori messi anche peggio di quelli del commercio, uniti ad uno stuolo di store-manager e di imprenditori wannabe al suono di parole magiche come: "è il futuro", "eh ma gli ospedali allora?" o "uno deve essere libero di fare la spesa quando vuole".
Felicitá é tenere per mano
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- Gemaakt op 15 februari 2015
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Lo confesso, dopo sei anni di vita all'estero e senza la televisione, il Festival di Sanremo non é proprio in cima ai tuoi pensieri.
Anzi, manco ti rendi conto di essere entrato in quei giorni. Ma per fortuna Facebook c'é... e quando vedi la cover di un'amica riesumare l'immagine di due giovani Albano e Romina in una espressione di futile gioia che solo chi ha vissuto gli anni ottanta puó capire.. beh... allora guardi il calendario e pensi che il Festival dev'essere iniziato e quest'anno ha probabilmente superato. La riesumazione della Carrá é stato lo schizzo, il prototipo prima di sfornare il vero capolavoro, quello ti fa pensare che da oggi il mondo del revival trash non sará piú lo stesso.
Il cinema del vicino
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- Gemaakt op 03 oktober 2014
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A Reykjavik é iniziato il RIFF (Reykjavik international Film Festival). Anche se é un festival non molto quotato al di fuori dell'Islanda, ha di solito un programma di ottima qualitá, sia nel concorso che nelle sezioni collaterali e una grossa attenzione, per certi versi inaspettata, é rivolta al cinema italiano.
L'anno scorso vinse il concorso un regista italiano, seppure con un film di produzione brittanica (Still life di Uberto Pasolini). Nel 2010 il successo fu invece completamente nostrano, grazie a Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, ignorato in Italia dal grande pubblico e invece molto apprezzato dalla critica e nei festival, non solo a Reykjavik, ma anche a Cannes e Annecy.
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