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Domeinca, 22 Settembre 8:32:pm

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Il Trentennio di vuoto che ha indebolito la democrazia. L’analisi di Marco Damilano sulla nascita della Seconda Repubblica

DamilanoMarco1MANTOVA, 06 set. – Per raccontare "Il trentennio", tema dell'incontro di questa mattina a Palazzo San Sebastiano, Marco Damilano ha scelto di partire dallo stato nascente di quel periodo cruciale della storia politica e sociale italiana, aperto dalle elezioni politiche del 1994 che decretarono la vittoria del partito di Silvio Berlusconi.

Una tornata elettorale speciale – due giorni, 27 e 28 marzo per la coincidenza con la Pasqua ebraica – che ha rappresentato una grande svolta. Pima volta dei sondaggi, il passaggio dalla prima alla seconda repubblica sulle macerie del terremoto causato da Mani Pulite e dopo lo scioglimento delle camere in cui figuravano 222 parlamentari inquisiti dopo due anni di morte politica di chi aveva governato per decenni.

In questo scenario inedito appare Silvio Berlusconi alla testa del suo partito, Forza Italia, nato solo due mesi prima e presentato agli italiani con il famoso discorso registrato su videocassetta in uno studio falso, accuratamente ricreato. Una presenza del tutto fuori dagli schemi consolidati, basato sul potere mediatico delle televisioni che nessuno prendeva sul serio, ma che si affacciava sulla scena di un paese che negli ultimi 20 anni era fortemente cambiato: una mutazione rimasta sconosciuta alle classi dirigenti e cha si stava propagando anche negli altri paesi sull'onda provocata dalla caduta del Muro di Berlino.

Mantova Festivaletteratura DamilanoMaurizioUn elemento determinante, che Damilano ha evidenziato, fu il trasformismo degli elettori, un passaggio di regime con l'acclamazione dei magistrati di Mani Pulite e con la nuova legge elettorale, il Mattarellum, che istituì i collegi uninominali. Le previsioni su basi puramente empiriche davano in grande vantaggio la coalizione progressista e, invece, vinsero i postfascisti a Roma, i leghisti al nord con la sorprendente affermazione di Berlusconi e dei candidati di Forza Italia.

Così inizia la storia di 30 anni di successi di partiti non partiti, di partiti del proprietario, della rete, ma anche del progressivo ritorno alla vecchia politica con il trasformismo degli onorevoli, i clientelismi da compromesso che resero Berlusconi protagonista di quella politica sulla cui fine aveva puntato.

"È la storia di un elettorato moderato che è diventato smodato, anticipando i tratti della politica internazionale – ha aggiunto Damilano – Un trentennio di vuoto a cui ha partecipato un'intera classe politica e in cui la spinta dirompente si è trasformata in un sistema bloccato: la rivoluzione apparente dentro la stasi. È stato anche un vuoto elettorale in un paese con il record del numero di elettori e della rinuncia al voto: da paese del voto a paese ex-voto.

L'elezione di Giorgia Meloni è una risposta solo apparente al vuoto, con una carica d vittimismo e senso della riscossa in mancanza di una visione strategica di prospettive. Trent'anni che hanno indebolito la democrazia e se ci sarà una rinascita non sarà grazie a ipotetici salvatori della Patria, ma con un'idea di democrazia in apparenza più fragile, più mite, ma più tenace".

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