Nordcorea, vietati K-pop e film americani: previste pene fino alla condanna a morte
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- Gemaakt op 30 januari 2025
- Gepubliceerd op 30 januari 2025
PYONGYANG, 230 gen. - L'unica minaccia che incombe sul leader nordcoreano Kim Jong Un e sulla sua capacità di mantenere il potere a Pyongyang sono i giovani nordcoreani che, attraverso i media stranieri, riescono ad accedere a film hollywoodiani o album K-pop, veri e propri "veleni pericolosi" secondo Kim. Tanto che chi li possiede rischia pene severe, fino alla condanna a morte.
Perché, secondo Kim, sono proprio i cittadini più giovani della Corea del Nord che potrebbero mettere a rischio la sua capacità di mantenere l'illusione del paradiso socialista. Una sfida a lungo termine da affrontare ora, perché indottrinare i giovani assicurerebbe la sopravvivenza del suo regime per decenni. Ma perdere la campagna di propaganda potrebbe creare instabilità interna, affermano esperti di sicurezza citati dal Wall Street Journal.
La propaganda sul paradiso socialista
Tanto che, per far fronte al rischio di uno "slittamento ideologico giovanile'" Kim ha affidato un ruolo centrale nella propaganda all'organizzazione paramilitare 'Paektusan Hero Youth Shock Brigade' e ha descritto se stesso come "il padre benevolo" del gruppo. Chiamato così in onore della montagna sacra del Paese, il gruppo di adolescenti e ventenni è stato acclamato come "eroe nazionale" per aver contribuito a ricostruire a tempo record la regione nord occidentale di North Pyongan rasa al suolo dalle inondazioni estive.
In quattro mesi, trecentomila giovani volontari hanno eretto 15mila case, scuole e ospedali nella regione al confine con la Cina, hanno affermato i media statali del paese. E' stata una "buona opportunità per formare i nostri giovani affinché diventino convinti difensori e affidabili costruttori del socialismo", ha detto Kim.
Anche l'Assemblea popolare suprema ha reso omaggio alla ''grande campagna di costruzione del Paese'', definendo i giovani ''patriotti e motivati''. Peter Ward, ricercatore presso il Sejong Institute, un think tank di Seul, ha spiegato al Wall Street Journal che "Kim Jong Un vuole che i giovani si occupino di lavoro per impedire loro di riunirsi a guardare la televisione sudcoreana e sviluppare idee eretiche sullo Stato", ha affermato. Inoltre Kim sta affrontano sfide su più piani. Innanzitutto deve evitare reazioni negative, interne ed esterne, per aver inviato 12mila militari a combattere a fianco delle truppe russe contro gli ucraini. Poi la Corea del Nord fa i conti con un'economia in crisi che viola le sanzioni e deve decidere l'approccio da avere con il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Seul, il nemico numero 1
Le mosse di Kim, comunque, dimostrano quanto consideri l'influenza straniera come una minaccia. A partire dalla decisione un anno fa di abbandonare l'ipotesi della riunificazione pacifica con la Corea del Sud, dichiarare Seul il nuovo nemico numero uno, vietare moda sudcoreana, minigonne comprese. Inoltre Kim ha ordinato di sparare a vista al confine e ha eretto barriere per impedire ai nordcoreani di lasciare il Paese e alle notizie esterne di entrare. Ma l'indottrinamento quotidiano in Corea del Nord passa anche attraverso una leva militare obbligatoria decennale e la lealtà dei soldati inviati a combattere in Russia ne è una dimostrazione.
(adnKronos)
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