Wu Ming e il viaggio fantastico dei Cantalamappa
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- Creato 30 Ottobre 2016
- Pubblicato 30 Ottobre 2016
MANTOVA, 30 ott. - In un teatro Bibiena gremito di piccoli spettatori, Wu Ming 2 e Wu Ming 4 hanno raccontato, nell'ambito del Festival Segni, storie tratte dal libro "Cantalamappa" e presentato il seguito, "Il Ritorno dei Cantalamappa" che uscirĂ a metĂ novembre.
Sono le mappe, i percorsi e i ricordi di Guido e Adele Cantalamappa, due particolari giramondo che sfogliano il loro "librone dei viaggi" insieme al bibliotecario di Borgata Pozzangherone.
I bambini, incuriositi e stupiti, sono volati in Islanda con la fantasia per ascoltare dalla voce di Wu Ming 2 la storia di HvĂtserkur, pacifico troll infastidito dall'arrivo degli uomini e trasformato dalla luce del sole in una roccia che fuoriesce dal mare, oggi protetta dagli abitanti dell'isola.
Wu Ming 4 ha introdotto la storia di Rapa Nui, l'Isola di Pasqua, e le sue centinaia di moai, le caratteristiche statue di pietra che raffigurerebbero i capi-tribĂą dell'antichitĂ . Nel racconto, i Cantalamappa si interrogano sul mistero di quest'isola disabitata, con pochi animali e alberi: gli alberi vennero utilizzati per far rotolare i massi dalle cave di pietra in cima all'isola e, con la loro sparizione, diminuirono gli animali dando poi via a guerre tra gli uomini per il dominio di quella terra e delle sue poche risorse preziose.
"La storia dell'isola" – racconta Wu Ming 4- "è uno specchio magico per capire il passato, il presente ed il futuro della terra, che funziona in base a come gli esseri umani decidono di comportarsi con essa". E poi ancora una anticipazione dal nuovo libro, dove i due viaggiatori, tornano da un lungo periodo in Australia a bordo di una teiera volante verde (riferimento all'omonimo disco della band australiana Gong): Wu Ming 2 si cimenta con la travagliata storia del viaggio di tre ragazzine, Molly, Daisy e Gracie.
Nell'Australia conquistata dai colonialisti inglesi, i bambini di sangue misto nati fino agli anni Sessanta venivano sottratti ai genitori e condotti in speciali strutture rieducative lontano dalle famiglie. Le tre piccole fuggirono e percorsero mille chilometri a piedi nudi, attraverso pianure e deserti per tornare a casa, a Jigalong; si orientarono seguendo le "barriere anti-coniglio" che il Governo aveva precedentemente alzato per fermare la diffusione del coniglio selvatico importato dalla Gran Bretagna.
Emanuele Bellintani
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