Inquinamento aria: polveri sottili alle stelle in metropolitana
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- Creato 30 Aprile 2024
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MILANO, 30 apr. - Secondo un recente studio dell'Università di Orléans, in Francia, l'inquinamento da polveri sottili già alto nelle grandi città raddoppia in metropolitana.
In sintesi, secondo la ricerca, trascorrere circa 1,5 ore al giorno in metropolitana aumenta l'esposizione media quotidiana di oltre un microgrammo per metro cubo di PM 2,5 le cosiddette polveri sottili. Che in metropolitana l'inquinamento sia maggiore rispetto a quello di superficie è spiegato dal fatto che l'aria presente viene prelevata dall'esterno tramite apposite griglie posizionate a livello della strada e, quindi, risulta già carica di particelle inquinanti. In più, si sommano le polveri sottili generate dal passaggio dei treni della metro olte che attraverso frenate, usura di ruote e rotaie.
Ambiente, il WWF certifica 27mila ettari di territorio protetto. La prima oasi a Burano nel 1967
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- Creato 29 Aprile 2024
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ROMA, 29 apr. - Ben 27mila ettari di territorio protetto, circa 100 Oasi, 350mila visitatori annui: è questo l''effetto oasi' che dura da 57 anni, dalla prima creata in Toscana, quella di Burano nel 1967, da cui si è sviluppato un sistema di aree protette complesso e articolato, il primo in Italia gestito da una associazione privata e tra i primi in Europa, che impiega nelle attività di gestione, fruizione e tutela a diverso titolo 150 persone e circa 500 volontari. Sono alcuni dei numeri di 'Effetto Oasi', il report Wwf lanciato in occasione del Mese delle Oasi per la campagna OurNature.
'Effetto Oasi' sono anche gli habitat mappati nelle aree protette del panda, ben 109 (di cui 27 definiti prioritari in ambito europeo), 378 le attività di educazione ambientale realizzate nel 2023, 130 i progetti di conservazione in corso e 80 le attività di creazione di nuovi habitat come stagni, zone umide o aree per impollinatori. Le Oasi ospitano anche 10 centri di educazione ambientale e 8 Cras (Centri recupero Animali selvatici) che curano ogni anno oltre 8mila animali feriti o in difficoltà .
Mediterraneo, zona di transizione con clima sempre più caldo e meno piovoso
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- Creato 27 Aprile 2024
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ROMA, 27 apr. - A margine del rapporto sullo stato europeo del clima 2023 del Copernicus Climate Change Service e dell'Organizzazione meteorologica mondiale, il professor Piero Lionello, ordinario di Fisica dell'Atmosfera e Oceanografia presso l'Università del Salento e presidente del network MedCLIVAR, ha lanciato un appello per valutare con rigore i fenomeni climatici .
L'appello "è ancora più utile se si parla del Mediterraneo" precisa Lionello.
Clima, l'Europa il continente più surriscaldato. Lionello (Unisalento): 'Mi sorprenderebbe il contrario'
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- Creato 25 Aprile 2024
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ROMA, 25 apr. - In Europa le temperature medie sono aumentate più che in ogni altro continente ma, pur restando allarmanti, i risultati del rapporto Copernicus sono anche la conseguenza di "tendenze intrinseche al cambiamento climatico".
Ha spiegarlo all'Adnkronos è Piero Lionello, professore ordinario di Fisica dell'Atmosfera e Oceanografia presso l'Università del Salento e presidente del network MedCLIVAR (Mediterranean CLImate Variability).
Ambiente, allarme ambientalisti: 'Passi indietro sulle politiche green da parte dell'Ue'
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- Creato 21 Aprile 2024
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ROMA, 21 apr. - "L'Ue ha fatto passi indietro sulla politica agricola e sul ripristino della natura": è questo l'allarme lanciato da diverse organizzazioni ambientaliste e rappresentanti politici in merito alle deroghe introdotte nel nuovo regolamento della Politica Agricola Comune (Pac) 2023-2027 sulla protezione degli spazi naturali.
Il 26 marzo, il Consiglio AgriFish ha approvato un pacchetto di modifiche proposte dalla Commissione Europea che, secondo gli ambientalisti, comportano un indebolimento della protezione del suolo, della rotazione delle colture e dei pascoli. Sullo sfondo, le proteste degli agricoltori che hanno riguardato il territorio europeo negli scorsi mesi.
Emissioni globali: l'80% dell'inquinamento è causato da sole 57 grandi aziende
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- Creato 17 Aprile 2024
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ROMA, 17 apr. - Secondo l'ultimo report del progetto Carbon Majors, l'80% delle emissioni è prodotto nel mondo da sole 57 grandi aziende.
Per poter accelerare concretamente nella riduzione delle emissioni globali servirebbe l'impegno di tutti, dai singoli cittadini alle istituzioni e, soprattutto, quello delle grandi aziende. Purtroppo invece si assiste ad un preoccupante stallo nell'impegno di riduzione delle emissioni globali specie da parte delle grande imprese, che sono proprio quelle che inquinano di più.
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