Younge e l'America che spara: 'Muoiono 9 ragazzi al giorno, ma per gli americani le armi sono sinonimo di libertà '
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- Creato 07 Settembre 2018
- Pubblicato 07 Settembre 2018
MANTOVA, 07 set. - Negli Stati Uniti muoiono per arma da fuoco, in media, 9 ragazzi/bambini al giorno. Una cifra impressionante, che fa paura. Una cifra che ha consentito al giornalista del Guardian, Gary Younge, di scegliere un giorno a caso del calendario per trovare dieci morti, fra adolescenti e bambini, a causa delle armi da fuoco in tutti gli Usa.
Younge ha scelto il 23 novembre del 2013 e, come temeva, dieci storie le ha trovate e le ha raccontate nel libro Un altro giorno di morte in America.
"Uno degli aspetti più terrificanti di questa storia - ha spiegato Younge ieri a Palazzo San Sebastiano, intervistato da Francesco Costa - è che i parenti dei bambini uccisi non danno quasi mai la colpa alle armi da fuoco. Non ne parlano nemmeno. Per loro è come se fossero stati investiti da un'auto e questo perché per gli americani, o almeno per una gran parte di loro, è impossibile immaginare un mondo senza armi da fuoco, come per noi è difficile immaginarlo senza traffico".
Younge, che ha vissuto anche a Chicago con la moglie e i figli prima di ritornare in Gran Bretagna, cita un episodio che gli è capitato per rafforzare quest'ultimo concetto: "Ero a una cena con gli esponenti locali del Partito Repubblicano a Chicago - ha raccontato - e a un certo punto si è iniziato a parlare di armi. Uno di loro, sapendo che sono inglese, mi ha chiesto come facessi a vivere a Londra dove esistono così tanti controlli sulla vendita delle armi. E io gli risposi con una battuta che non gradì. Per stemperare il clima, un altro esponente del partito disse che in Gran Bretagna non abbiamo libertà , proprio perché abbiamo troppe limitazioni sulla vendita delle armi. Perché per loro la libertà è garantita dalle armi da fuoco. Libertà e armi da fuoco per loro sono sinonimi".
E le statistiche sulla diffusione delle armi negli Usa sono impietose: ne circolano 265 milioni, il 42% di quelle che a oggi esistono nel mondo. Nel 2016 ci sono state 477 sparatorie di massa, più di una al giorno. Spesso, a essere coinvolte in queste sparatorie, sono persone di colore o ispanici, ma si è generato un meccanismo per cui le famiglie di colore si autocolpevolizzano per questo: "Una bugia ripetuta - ha detto Younge - diventa verità e si finisce per crederci".
Il fenomeno, come dimostrano i numeri, è preoccupante. E lo è ancor di più se torniamo al dato con cui abbiamo aperto quest'articolo: i 9 morti al giorno fra adolescenti e bambini: "Noi tutti abbiamo responsabilità per questo - ha detto il giornalista inglese - perché la società non deve permettere che ciò accada, deve difendere i suoi figli. Qualunque sia il loro vissuto, la loro etnia, il loro colore della pelle, la loro provenienza sociale. Ai dieci ragazzi morti di cui racconto le storie nel libro è stata strapata l'infanzia anche perché la società in cui hanno vissuto non è stata in grado di proteggerli".
Emanuele Salvato
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