Yu-Hua e la Cina corrotta che si inchina al dio denaro e premia solo i 'figli di...'
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- Creato 10 Settembre 2017
- Pubblicato 10 Settembre 2017
MANTOVA, 10 set. - Giovani senza prospettive, una societĂ tutt'altro che meritocratica e pronta a inchinarsi al dio denaro. Ritratto spietato della sua patria, la Cina, quello effettuato dallo scrittore Yu-Hua.
Considerato uno degli autori piĂą influenti della Cina contemporanea e uno dei migliori della nuova generazione di scrittori cinesi, Yu-Hua nei suoi libri (Vivere, Cronache di un venditore di sangue, La Cina in dieci parole e il recente Il settimo giorno) non ha mai fatto sconti al suo paese del quale restituisce un'immagine disincantata e, a tratti, spietata, ma sempre accompagnata da un umorismo che lascia speranze per il futuro.
"Sono davvero incredibili - ha spiegato Yu-Hua che ha chiuso il Festival in piazza Castello intervistato dal giornalista Marco Del Corona, esperto d'attualità e questioni asiatiche - i cambiamenti subiti dalla Cina negli ultimi anni, a partire dalla rivoluzione culturale del 1966. Se dovessi definire in maniera sintetica, ma incisiva, la Cina della rivoluzione culturale la definirei una suora, mentre la Cina d'oggi è decisamente una puttana. Negli ultimi 30 anni direi che i problemi principali del mio paese sono l'eccessiva forbice esistente fra ricchi e poveri, l'inquinamento ambientale, causato soprattutto dalla mancanza di regole e di limitazioni delle emissioni industriali, e la corruzione presente un po' a tutti i livelli della sfera pubblica e privata. Problemi irrisolti, dei quali ci si dimentica perché nel frattempo sono sopraggiunti altri problemi. Possiamo dire, estremizzando, che fino a quando ci saranno nuovi problemi in Cina stiamo tranquilli".
Posizioni critiche, quelle di Yu-Hua, che, però, non gli hanno impedito di continuare a vivere nel suo paese dove la censura "è più attenta al cinema che alla letteratura, perché il cinema raggiunge molte più persone e molto più velocemente di un libro. Si pensi che il film Vivere di Zhang Yimou, tratto dal mio libro omonimo, non lo si riesce e vedere in Cina, mentre il mio libro vende milioni di copie l'anno". Molto duro il punto di vista di Yu-Hua sui soldi che "decidono ogni cosa in Cina" e sui giovani: "Quando entrano nella società - ha detto - i giovani cinesi sono abbandonati perché non hanno speranze di crescere e migliorarsi. Non c'è meritocrazia e vanno avanti e fanno carriera soltanto i figli di...".
Emanuele Salvato
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Ulteriori approfondimenti sullo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova, che potete scaricare gratuitamente in forma digitale o reperire nella versione cartacea nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.
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