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Sentenza storica: i proprietari devono assicurare acqua salubre agli inquilini, altrimenti l'affitto va ridotto
GOITO - Una sentenza che fa giurisprudenza e crea un precedente molto importante.
A emetterla Il Tribunale di Mantova, in data 11 febbraio 2014, che impone ai proprietari delle case di assicurare acqua salubre agli inquilini, pena la riduzione del canone d'affitto.
"L'acqua potabile - c'è scritto nella sentenza - costituisce un servizio essenziale per la fruibilità di un immobile destinato a uso abitativo. La sua assenza, ancorché sopravvenuta, ne limita le normali potenzialità di godimento e ne diminuisce la concreta utilizzabilità ad opera del conduttore". Una vittoria, questa, ottenuta dal Sunia (Sindacato Nazionale Unitario Inquilini ed Assegnatari) che ha preso le difese di tre inqulini abitanti in un condominio di Goito.
Questi, residenti in un'area storicamente a rischio arsenico nell'acqua per uso civile, hanno fatto analizzare l'acqua proveniente dal pozzo condominiale. Preoccupanti, a dir poco, i risultati delle analisi che evidenziano una presenza di aresenico nell'acqua cinque volte superiore ai limiti di legge.
L'amministratore, informato di ciò, vieta a tutto il condominio di utilizzare l'acqua per uso alimentare e personale . I proprietari non intervengono e dicono che ne deve rispondere il condominio, visto che il pozzo è esterno e comune a tutte le abitazioni.
A questo punto gli inquilini si rivolgono al Sunia che sostiene un'altra tesi. Ossia che l'acqua è un servizio essenziale, quinid a fronte del pagamento del canone è necessario che sia garantito il pieno godimento dell'immobile". Tesi che sposa anche il Tribunale di Mantova, dove approda la vicenda. Tribunale che dispone anche una riduzione del canone di locazione per ciascun conduttore nella percentuale stimata equa del 40% dei canoni di locazione unicamente per i periodo dal mese di giugno 2012 al mese di novembre 2013, quando i proprietari hano rimediato al problema con un impianto abbattitore di arsenico.
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