27 gennaio, Giorno della Memoria: le cerimonie in città per ricordare e riflettere (VIDEO)

Mantova GiornoDellaMemoria Auditorium ProlusioneMANTOVA, 28 gen. – La serie di eventi tenutisi in città per celebrare il Giorno della Memoria è iniziata ieri mattina con l'inaugurazione della pietra d'inciampo in ricordo di Jolanda Dugoni, posta davanti al civico 89 di corso Umberto I, presso la casa dove ha vissuto.

Scomparsa l'11 luglio del 2019 all'età di 94 anni, Jolanda è stata deportata politica nel lager nazista di Ravensbruck, in Germania, dal 10 marzo del 1944 alla fine di aprile del 1945. Nel settembre del 1945 ritornò a Mantova e divenne testimone degli orrori vissuti nel campo di sterminio, portando il proprio contributo nelle scuole mantovane di ogni ordine e grado.

Alla breve cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, il presidente Aned, il presidente di Anpi di Mantova Luigi Benevelli, il sindaco Mattia Palazzi, il vicesindaco Giovanni Buvoli e il presidente della Provincia Carlo Bottani. La professoressa Carla Bignotti ha ricordato la figura e l'impegno di Jolanda Dugoni. Presenti alcuni familiari di Jolanda (tra cui la sorella, il fratello e la nipote) e vari studenti del liceo Scientifico Belfiore e della scuola Pomponazzo. L'iniziativa è stata fortemente voluta da Aned, Anpi, Comune, Provincia, Istituto mantovano di storia contemporanea e sindacato Spi Cgil.

Poi, le celebrazioni sono proseguite all'Auditorium Monteverdi del Conservatorio, in via della Conciliazione 33, aperte da un toccante momento musicale a cura del Conservatorio "Campiani" di Mantova, con l'interpretazione di alcuni brani della tradizione Yiddish, eseguiti da Tommaso Consoli (chitarra) e Vittoria Zermini (voce). Sono seguite le letture di alcuni testi "per non dimenticare gli orrori della shoah" da parte degli studenti del liceo "Virgilio" e dell'istituto tecnico "Mantegna" di Mantova.

Mantova GiornoDellaMemoria SinagogaLa cerimonia è continuata con la consegna da parte del Prefetto di Mantova Gerlando Iorio delle Medaglie d'Onore del Presidente della Repubblica alla memoria dei cittadini mantovani internati nei campi di concentramento. A ritirare le onorificenze, sul palco, i parenti degli insigniti, accompagnati dai vari rappresentanti istituzionali del Capoluogo e del territorio mantovano.

Dopo le premiazioni, il convegno è stato aperto e presieduto dal presidente del Consiglio Comunale di Mantova Massimo Allegretti a cui è seguito l'intervento del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione, dal titolo "Il genocidio tra memoria e rimozione: una sfida per il presente", è stata a cura di Piero Simeone Colla, docente di storia politica all'Università di Strasburgo e membro del comitato scientifico dell'Osservatorio europeo sull'insegnamento della storia (Consiglio d'Europa).

"Può essere, il 27 gennaio, il giorno in cui si onorano delle vittime. Ma può diventare un "Giorno della memoria" – così ha concluso il suo intervento il prof. Colla - se diventa il momento in cui ripensiamo il modo in cui la memoria ci trasforma, al dialogo che vogliamo intessere col passato, soprattutto quello meno glorioso, se e quando ce ne facciamo carico. Facendo di questo giorno (ecco il mio auspicio) anche il giorno della consapevolezza ritrovata".

Il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha portato le conclusioni, chiudendo il convegno con il suo intervento. Le celebrazioni sono continuate anche nel pomeriggio con l'inaugurazione in viale Gorizia di fronte al numero 6, alla presenza delle autorità cittadine, della targa dedicata ai coniugi Rampi, Luisa e Francesco, che aiutarono e salvarono "miracolosamente" una coppia di ebrei grazie ad un incredibile scambio di identità. Presenti per lo scoprimento della targa le autorità locali, il professor Frediano Sessi (autore del libro su tale vicenda dal titolo "Sotto falso nome") e i figli e i familiari dei coniugi Rampi.

Successivamente, al Binario 1 della stazione ferroviaria di Mantova, da dove partivano i treni per i campi di sterminio, si è svolta la commemorazione del Porrajmos, la persecuzione su base razziale dei Sinti e dei Rom, avvenuta durante il nazifascismo. La cerimonia con gli interventi si è tenuta presso la targa-ricordo, inaugurata lo scorso anno, collocata sul muro della stazione dei treni, fortemente voluta dal Comune di Mantova e totalmente realizzata grazie al lavoro e al contributo dei volontari dell'Istituto di cultura Sinta.

Qui si sono tenute letture, canti e preghiere da parte dei membri dell'associazione Sucar Drom e dell'Istituto di cultura Sinta. Presenti le autorità locali civili, militari e religiose. Per il Comune è intervenuta l'assessore Serena Pedrazzoli. Infine, nella Sinagoga Tempio Norsa, in via Govi 13, si è tenuta la commemorazione in ricordo dei cittadini ebrei mantovani deportati nei campi di sterminio e vittime della Shoah.

È stato il presidente della Comunità ebraica mantovana Emanuele Colorni a leggere, in ordine alfabetico, i nomi degli ebrei mantovani scomparsi nei campi di sterminio, come monito per riflettere su ciò che è stato. La tragedia della Shoah ha complessivamente coinvolto 104 ebrei mantovani: furono 99 le vittime e solo 5 sopravvissero. Si ricorda che il 5 aprile del 1944 vennero deportati da Mantova 42 ebrei.

In chiusura, la lettura in ebraico di alcune preghiere. In sinagoga, oltre ai membri della comunità ebraica, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il prefetto Gerlando Iorio, il Questore di Mantova Giannina Roatta, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Fondazione Franchetti Aldo Norsa e i rappresentanti della Polizia Locale e delle Forze di Polizia. A tutte le cerimonie hanno anche presenziato, con tanto di gonfaloni e bandiere, alcuni rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.


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