L’arte di vivere è il tema dei 4 corsi della Scuola di Palazzo Te, IV adizione. Aperte le iscrizioni
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- Creato 05 Marzo 2022
- Pubblicato 05 Marzo 2022
MANTOVA, 5 mar. – La quarta edizione della Scuola di Palazzo Te, il dipartimento educativo di Fondazione Palazzo Te diretto da Stefano Baia Curioni, prenderà il via nel mese di aprile.
Dopo 2 anni si stop alle presenze e conseguente ricorso agli strumenti multimediali, l'attività di produzione culturale della Fondazione Palazzo Te torna proporre un percorso di interventi per attivare e coinvolgere le comunità , nel solco del compito svolto negli anni precedenti, volto ad accrescere la qualità dell'attenzione e la capacità di progetto nel campo della produzione culturale contemporanea.
Consueta l'articolazione dei moduli "Studiare Arte" e "Fare Arte", con quattro corsi dedicati alla storia dell'arte, alle discipline della pittura e della danza, e alla conservazione digitale, tutti in linea con la tematica della stagione espositiva 2022 di Palazzo Te "Mantova: l'Arte di vivere". I programmi didattici di quest'anno si concentrano sulla relazione tra patrimonio, tradizione, linguaggi ereditati, antiche capacità artigianali e manifatturiere e l'intenzione è quella di ispirare nuove prospettive di ricerca, nuovi progetti culturali e formare alle capacità necessarie alla loro attuazione.
Proprio in quest'ottica, è stato introdotto nel piano di studi il corso in conservazione digitale curato da Factum Foundation, che tratterà delle pratiche di digitalizzazione e riproduzione 3D dell'artigianato artistico e delle opere d'arte rinascimentali. Sotto la guida dei maestri Stefano Arienti, Carlos Bayod, Guido Rebecchini, Stefania Gerevini, Lino Reduzzi e Virgilio Sieni, la Scuola è aperta ad oltre 80 partecipanti ed è rivolta a studenti, insegnanti, storici dell'arte, artisti, artigiani, operatori e mediatori culturali, designer, restauratori, creativi.
"Il progetto della Scuola di Palazzo Te – ha affermato il Direttore Stefano Baia Curioni durante la presentazione del programma – offre ai partecipanti l'opportunità di condividere pratiche di conoscenza e di creatività andando nel concreto: non crea professionisti, ma fornisce l'ispirazione alla vocazione. È il compito di chi si occupa di umanesimo e la Scuola può essere anche un modo per rilanciare l'artigianato artistico che è nelle corde del territorio".
Alla presentazione della Scuola 2022, ieri presso lo Spazio Te, hanno partecipato anche Stefano Arienti, Lino Reduzzi e, in collegamento video, Virgilio Sieni e Massimo Lissoni. È stata l'occasione per presentare anche il nuovo logo di Palazzo Te realizzato da Lissoni Graphx che si sviluppa a partire dal monogramma "TE" che costituisce il centro della comunicazione visiva istituzionale. L'originale carattere del logo verrà utilizzato anche per rielaborare le didascalie e la segnaletica del Palazzo, così come su tutti i materiali di comunicazione, sito web compreso.
Tornando alla Scuola, le lezioni partiranno ad aprile con il corso "Fare Arte. Il patrimonio come creazione" condotto da Virgilio Sieni dall'4 al 10. A seguire: il corso "Studiare arte. Patrimonio, analisi e storia" con Guido Rebecchini e Stefania Gerevini dal 17 al 21 maggio; il secondo percorso con Virgilio Sieni si terrà a Rivalta sul Mincio, in provincia di Mantova, dal 26 giugno al 1° luglio; il corso "Fare arte. Conservazione digitale", dal 12 al 16 settembre, con il team di Factum Foundation for Digital Technology in Conservation guidato da Carlos Bayod; e infine "Fare arte. Patrimonio e pratiche in dialogo", dal 20 al 26 settembre, con Stefano Arienti e Lindo Reduzzi.
Le iscrizioni sono già aperte e per partecipare è necessario iscriversi compilando il bando disponibile sul sito di Fondazione Palazzo Te da inviare con CV e una lettera motivazionale. Le informazioni sui programmi sono disponibili su www.fondazionepalazzote.it
La partecipazione alla Scuola di Palazzo Te prevede la consegna di un attestato di frequenza. A corollario dei corsi verrà organizzato un Programma Pubblico di appuntamenti serali, pensati per aprire le attività della Scuola a tutta la comunità mantovana e per fornire un'occasione di approfondimento. Nell'ambito delle attività della Scuola, sono inoltre proposti i laboratori dedicati alle arti performative "Life on Art String Quartet", prodotto in collaborazione con l'Associazione Culturale 4'33" e il Liceo Musicale Isabella d'Este, e "Il Pranzo del Silenzio" a cura di Sisina Augusta e Elisa Lolli.
I corsi:
STUDIARE ARTE. Patrimonio, analisi e storia. 17-21 maggio 2022, con Guido Rebecchini e Stefania Gerevini. Produzione Fondazione Palazzo Te, in collaborazione con The Courtauld Institute of Art
Organizzato per il secondo anno con il Courtauld Institute of Arts di Londra, il corso è guidato da Guido Rebecchini e Stefania Gerevini. È dedicato a stimolare un esercizio di attenzione alle forme delle strutture architettoniche, della pittura, dei disegni e degli oggetti di Giulio Romano, premessa necessaria e fondamentale per una conoscenza della storia dell'arte intesa come atto di cultura contemporanea. In particolare, questa edizione si propone di esplorare la relazione tra gli interni rinascimentali e gli oggetti che li animavano. La classe esplorerà la relazione tra forme degli oggetti, materiali dai quali erano ricavati, e loro funzioni, sia dal punto di vista dell'uso sia da quello simbolico e rappresentativo. Si metterà infine a confronto il caso di Palazzo Te con quello di Palazzo Ducale. Il percorso residenziale è dedicato agli studenti interessati a sviluppare le proprie competenze visive e analitiche attraverso il contatto diretto con un monumento complesso come Palazzo Te di Giulio Romano (1525-1535). Durante i cinque giorni della Scuola i partecipanti avranno modo di approfondire il tema prescelto mediante l'attenta osservazione e il dialogo come modalità sia di riflessione collegiale sia come percorso interpretativo. Il corso è rivolto a un massimo di 15 studenti e ricercatori del Courtauld e delle altre istituzioni accademiche italiane.
FARE ARTE. Patrimonio come creazione. 04-10 aprile 2022 e 26 giugno-1 luglio 2022. Con Virgilio Sieni. Produzione Fondazione Palazzo Te, in collaborazione con Compagnia Virgilio Sieni. Con il supporto di Iuvenis Danza.
Il corso residenziale si terrà a Palazzo Te e nel territorio della provincia di Mantova, sotto la guida di Virgilio Sieni. Il percorso "Le cose vicine" di creazione e trasmissione si sviluppa a partire dall'ascolto e dalla ricerca di forme di relazione tra corpo e paesaggio. Il progetto, nella sua articolazione, intende riflettere e creare percorsi che possano introdurre al tema della cura della città attraverso l'attenzione ai linguaggi del corpo, lavorando sul tema dell'oggetto dimenticato e la magia dell'apparizione del corpo. Restituire il gesto alle cose cadute in oblio, così come reinventare il modo di presentarsi e di arrivare conduce ad una riflessione sull'abitare, osservando come il "gesto ascoltato" possa rappresentare l'atto di cura necessario da rivolgere alla nostra presenza e all'incontro con l'altro. Il progetto si sviluppa con due percorsi:
- PROFEZIE: dal 4 al 10 aprile 2022. Laboratorio di sei incontri e performance realizzato con il coinvolgimento di cittadini di tutte le età , abilità e provenienza negli spazi di Palazzo Te.
- LUCE DI TRACCE: dal 26 giugno al 1° luglio 2022. Laboratorio di cinque incontri e performance pensato per il borgo di Rivalta sul Mincio. Un percorso per creare un'opera collettiva attraverso l'immersione del gesto nel paesaggio. I corsi sono rivolti a cittadini di ogni genere ed età (dai 18 anni) anche senza conoscenze specifiche di danza (cittadini, performers, attori, professionisti, etc.); danzatori di ogni genere ed età (a partire dai 12 anni)
FARE ARTE. Conservazione digitale. 12-16 settembre 2022, con Carlos Bayod. Produzione Fondazione Palazzo Te, in collaborazione con Factum Foundation e ARCHiVe. Nuovo modulo proposto da Fondazione Palazzo Te, il corso in conservazione digitale è curato da Factum Foundation e Archive. Il team guidato da Carlos Bayod tratterà delle pratiche di digitalizzazione e riproduzione 3D dell'artigianato artistico e delle opere d'arte rinascimentali. L'obiettivo del workshop è quello di introdurre studenti e professionisti alle tecniche e ai metodi di conservazione digitale, di cui Factum Foundation è pioniera, attraverso una serie di progetti internazionali, in collaborazione con i principali musei, università e istituzioni culturali In Italia e nel mondo. Il workshop si basa su un approccio learning-by-doing. I partecipanti verranno introdotti ai principi pratici e teorici della conservazione digitale grazie a un team multidisciplinare per la pianificazione e realizzazione di un vero progetto di digitalizzazione a Palazzo Te. Il workshop è in lingua inglese ed è aperto a un massimo di 12 studenti e professionisti di diverse discipline, sia umanistiche che tecniche: architettura, ingegneria, arti digitali, storia dell'arte, conservazione e restauro, belle arti, studi museali, studi culturali, gestione del patrimonio, turismo, progettazione urbana e paesaggistica, fotografia, comunicazione, graphic design, sviluppo di software, pittura, scultura. Non è necessaria alcuna esperienza nella registrazione digitale.
FARE ARTE. Patrimonio e pratiche in dialogo. 20-26 settembre 2022, con Stefano Arienti e Lino Reduzzi. Produzione Fondazione Palazzo Te, in collaborazione con Pantacon – Creative Lab. Con il contributo del PIC. Sotto la guida dell'artista Stefano Arienti e di Lino Reduzzi, artigiano vetraio, mosaicista e restauratore, il corso residenziale esplora il dialogo tra visione artistica e capacità di realizzazione, proponendo la creazione artistica come un processo collaborativo per il quale sono fondamentali i contributi di differenti professionalità . Avendo sperimentato negli anni molte modalità di modificazione dei materiali, Arienti condividerà lo sviluppo e l'utilizzo di alcune delle sue tecniche di lavoro, ponendo particolare attenzione ai metodi di elaborazione, trasformazione e traduzione delle immagini. Reduzzi guiderà il gruppo a padroneggiare le tecniche di intonacatura, affresco e stucco lucido: forme espressive antiche e complesse, che consentono sperimentazioni versatili, ma la cui trasmissione è sempre meno diffusa. Il percorso residenziale è rivolto ad un massimo di 15 partecipanti: artisti, artigiani, designer, restauratori, operatori e mediatori culturali e si terrà tra Palazzo Te e il Creative Lab nel quartiere Lunetta di Mantova.
I MAESTRI
Stefano Arienti è tra i più importanti e significativi artisti contemporanei italiani. Nato ad Asola, vicino a Mantova, vive a Milano. Ispirata dal professor Corrado Levi, la sua pratica si basa sul riutilizzo di materiali poveri e oggetti (carta, libri, cartoline, poster o fotografie, fazzoletti, plastica) per creare lavori stupefacenti. Arienti lavora sull'esperienza di meraviglia, estraniamento e partecipazione. Tra le diverse esposizioni di Arienti: la Biennale di Venezia (Aperto 1990, 1993); Biennale di Istanbul (1992); Cocido y Crudo, Museo Reina Sofia, Madrid (1994); XII Quadriennale di Roma, 1996 (primo premio); Fatto in Italia, Centre d'Art Contemporain, Ginevra; ICA, Londra (1997); Gwangju Biennal (2008). Tra le sue personali: MAXXI, Roma (2004); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2005); Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007); Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008); MAMbo (con Cesare Pietroiusti, 2008); Palazzo Ducale, Mantova (2009); Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011); Chiostri di Sant'Eustorgio, Milano (2019); Galleria Christian Stein, Milano (2019).
Carlos Bayod Lucini è Project Director presso Factum Foundation. Il suo lavoro è dedicato allo sviluppo e all'applicazione della tecnologia digitale alla conservazione dell'Arte e dei Beni Culturali. Con il Lucida 3D Scanner di Factum Foundation ha digitalizzato più di 200 dipinti e altri oggetti a bassorilievo nei principali musei e siti archeologici di tutto il mondo. Ha insegnato al Master of Science in Historic Preservation presso il GSAPP della Columbia University (New York) e ha tenuto conferenze in tutto il mondo. Carlos Bayod Lucini ha conseguito un Master in Architettura presso il Politecnico di Madrid ed è dottorando in Teoria e Storia dell'Arte presso l'Università Autonoma di Madrid.
Stefania Gerevini è Assistant Professor di Storia dell'Arte Medievale presso l'Università Bocconi, e Research Fellow dell'Accademia Britannica a Roma. Dopo essersi laureata in economia per l'arte, la cultura e la comunicazione in Bocconi, si è specializzata in storia dell'arte presso il Courtauld Institute of Art di Londra, dove ha conseguito MA (2006) e PhD (2011). Prima di ritornare in Bocconi, è stata Research Fellow presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz (2010–2012); Lecturer di storia dell'arte bizantina presso il Courtauld Institute of Art (2012–2014); e Vicedirettrice dell'Accademia Britannica di Roma (2014–2015). Durante la sua tenure in Bocconi, è stata visiting fellow presso diverse istituzioni internazionali, tra cui: Dumbarton Oaks Research Library and Collection, Washington D.C. (2016); The Leibniz WissenschaftsCampus, Mainz/Frankfurt (2019); the KHI Florenz (2020-21); e l'Institut national d'histoire de l'art (INHA), Paris (2021). La sua ricerca si focalizza su due principali aree tematiche: i rapporti tra arti visive, memoria pubblica ed istituzioni politiche nel Mediterraneo premoderno, in particolare a Venezia e nelle altre città mercantili italiane; questioni di materialità e visibilità nelle arti applicate medievali, con particolare attenzione alla semantica del cristallo di rocca e di altri materiali preziosi.
Lino Reduzzi si dedica da oltre trentacinque anni a una costante e intensa pratica nei settori del restauro delle superfici decorate dell'architettura, della vetrata artistica e del mosaico. La sua formazione professionale, dopo gli studi all'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, al liceo artistico di Bergamo e alla Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano, avviene in maniera incisiva nella prestigiosa bottega d'arte Fratelli Taragni di Redona (Bergamo), che frequenta in qualità di collaboratore fin da ragazzo. In questo contesto, nel solco di una solida tradizione, ha l'opportunità di praticare e acquisire le molteplici tecniche legate al restauro conservativo, alla decorazione pittorica e all'arte della vetrata istoriata.A partire dal 1990, in seguito a importanti esperienze con maestri mosaicisti ravennati che gli permettono di indagare la tecnica del mosaico, affianca alla sua consueta attività quella musiva.Animato fin da giovane da un sincero e profondo interesse per l'arte contemporanea, a partire dagli anni Novanta decide di mettere a disposizione di artisti e architetti le proprie conoscenze tecniche lavorando al loro fianco nella realizzazione di vetrate e opere musive e supportandoli nelle fasi di progettazione, di esecuzione e di gestione e manutenzione di grandi installazioni. Tra i principali e più recenti artisti con cui Lino Reduzzi ha collaborato ricordiamo Stefano Arienti, Mario Botta, Sandro Chia, Hsiao Chin, Andrea Mastrovito, James Lee Byars, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Gian Maria Tosatti, Giuliano Vangi.
Guido Rebecchini storico dell'arte, ha studiato all'Università degli Studi di Roma La Sapienza, prima di spostarsi all'Università degli Studi di Siena, dove ha ricevuto un MA sulla "Tradizione dell'Antico nel Medioevo e nel Rinascimento". Nel 2000, ha ottenuto un PhD al Warburg Institute e successivamente ha insegnato all'Università di Siena dal 2001 al 2009 e alla New York University e Syracuse University study-abroad centers di Firenze negli anni 2010-2012. Ha raggiunto il Courtauld Institute of Art nell'autunno 2013 come professore di arte sud-europea del sedicesimo secolo. Nel gennaio del 2019 ha ricevuto la carica di Associate Dean for Students. Un filone della sua ricerca è incentrato sulla corte di Mantova nella prima metà del sedicesimo secolo, specialmente sul mecenatismo e collezionismo. Collegato a questo vi è un interesse speciale per Il metodo di lavoro e la produzione artistica di Giulio Romano. È stato co-curatore insieme a Barbara Furlotti e Linda Wolk-Simon della mostra di Palazzo Te Giulio Romano. Arte e desiderio nel Rinascimento (6 ottobre 2019 - 6 gennaio 2020).
Virgilio Sieni, danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d'arte e musei. La sua ricerca si fonda sull'idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. Approfondisce tecniche di danza moderna, classica, release con Traut Streiff Faggioni, Antonietta Daviso, Katie Duck. Nel 1983 è uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro Nazionale di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo. Nel 2007 fonda l'Accademia sull'arte del gesto. Nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio. Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011); nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese.È stato Direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull'idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.