Grafomane, esperto in lassativi, creativo totale: il profilo meno noto di Louis Armstrong raccontato da Stefano Zenni
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- Creato 10 Settembre 2022
- Pubblicato 10 Settembre 2022
MANTOVA, 09 set. – Dagli anni 20 ai 60 il più famoso musicista statunitense, poi ambasciatore del jazz americano e, ancora, idolo della musica pop: Louis Armstrong (1919-1971), il più grande trombettista jazz e il più influente cantante del XX secolo venne rapidamente relegato nell'oblio dopo la sua morte.
La rinascita del suo mito risale agli anni 80 del XX secolo quando la sua casa fu trasformata in un museo. È scavando tra l'immensa quantità di reperti che sono venuti alla luce aspetti assolutamente ignorati, fin lì, della sua eterogenea attività artistica.
Non solo quello musicale - di straordinario livello – era l'ambito degli interessi di Louis Armstrong e tra le varie forme espressive che praticò un ruolo importante è rappresentato dalla scrittura. Su questo aspetto si è concentrato Stefano Zanni, storico del jazz e curatore di "Un lampo a due dita. Scritti scelti" presentando al Teatro Bibiena l'edizione italiana del lavoro prodotto da Thomas Brothers nella traduzione di Giuseppe Lucchesini.
Assieme alla tromba il geniale Satchmo portava sempre con sé la sua macchina da scrivere e dovunque, in ogni occasione, dedicava molto tempo alla scrittura. Scriveva di tutto: appunti, diari, memorie, aneddoti e una miriade di lettere, anche a mano, lasciando un'eredità di scritti che rivelano uno stile assolutamente personale di cui ha fornito alcuni esempi Mauro Missi leggendo brani del libro edito da Quodlibet.
Quella di Armstrong è una scrittura di tipo orale, con l'utilizzo di una punteggiatura del tutto originale che dà al testo un ritmo musicale con accenti, respiri: una forma di swing, tentativo di restituire ritmo all'oralità .
"Attitudine da grafomane" così Stefano Zenni ha definito l'abitudine di Armstrong di mettere per iscritto tutto ciò che riteneva utile codificare con i suoi testi in cui si intrecciano i ricordi a partire dalla sua origine di ragazzino di strada salvato dalla musica e dal suo talento, capace di affrontare i pericoli della criminalità che dominava il mondo del jazz.
Straordinario musicista, all'avanguardia nella manipolazione del suono mescolando il canto spontaneo col parlato e lo scat che fa della voce uno strumento, era dotato di un forte senso dell'umorismo e della narrazione, oltre a possedere doti umane di grande rilievo manifestate anche con grande generosità verso chi lo aveva aiutato, propenso a non giudicare mai.
Il racconto di Zenni ha toccato anche dettagli curiosi e divertenti della vita di Satchmo e, tra questi, davvero particolare quello che riguarda la sua esperienza in fatto di lassativi. L'estratto di erbe Swiss Kriss lo aveva conquistato grazie alla sua funzionalità : lo consigliava e regalava agli amici e, con grande ironia, ne descrisse i prodigi: scariche paragonabili a sinfonie, accordi, note sparse e ritornelli che gli suggerivano l'immagine di un corpo risonante. "Il trionfo corporeo della musica di Louis Armstrong", come suggerisce Stefano Zenni.
gmp
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