Intervista a Valentina Bertani: la regista mantovana che porta il Cinema verso nuove frontiere

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BertaniValentina1MANTOVA, 10 nov. - Nel vasto panorama dell'industria cinematografica, emergono talvolta figure straordinarie che portano il cinema oltre i confini delle semplici immagini in movimento.

La regista mantovana Valentina Bertani è una di queste personalità visionarie che ha fatto della passione per il cinema una carriera sorprendente e assolutamente creativa.

Nata a Mantova nel 1984, Valentina studia a Roma regia cinematografica con Gianfranco Pannone e finito il corso alla Nuova università cinema e televisione si è trasferita a Milano iniziando a girare video musicali. Dal 2011 ha lavorato come regista freelance per prestigiosi clienti tra cui Gucci, Heineken , Etro, Audi, Telecom, Save thechildren, Kartell, Müller, Valentino, Pupa, Zalando, P&G, Adidas, Pirelli. La sua splendida opera prima "La timidezza delle chiome" è stata presentata al 79° Festival del cinema di Venezia alle Giornate degli autori ed è uscita nei cinema il 10 Novembre 2022 distribuito da I Wonder Pictures ottenendo una candidatura ai David di Donatello nella categoria Miglior Documentario-Premio Cecilia Mangini.

Valentina Bertani è stata recentemente onorata anche con un premio FICE durante la cerimonia tenutasi al Teatro Bibiena di Mantova. "La timidezza delle chiome," ha vinto infatti il referendum "Vota il film d'essai dell'anno". Questo premio rappresenta sicuramente un ulteriore riconoscimento al talento e alla creatività di Valentina, dimostrando che il suo lavoro è stato apprezzato dal pubblico.

Valentina ci ha concesso in esclusiva questa intervista:

Come e quando nasce la tua passione per il Cinema ?
"La mia passione per il cinema nasce grazie a mia mamma e soprattutto alla paura che aveva di guardare il film horror da sola. Chiedeva a me e a mia sorella di farle compagnia nonostante fossero vietati ai minori di 14 o 18 anni. Grazie a lei (o a causa sua) a 9 anni avevo già guardato tutti i film di Dario Argento, di Bava, "L'esorcista"di Friedkin".

Come la passione per il Cinema è diventata professione ?
"Grazie allo studio e alla ricerca: dopo il liceo psico pedagogico sono partita da Mantova per andare a Roma e ho frequentato il corso di regia di Gianfranco Pannone. Durante il triennio ho conosciuto dei compagni di corso che sono diventati i collaboratori dei miei primi lavori. Finita la scuola ho realizzato i primi videoclip per artisti emergenti, poi le case discografiche hanno notato il mio lavoro e ho girato con artisti sempre più noti, fino a collaborare con Ligabue, Negramaro, Arisa, Grignani, Stadio etc. Dopo i video musicali ho iniziato a lavorare su commercials e fashion films. Ho lavorato per brand come Gucci, Valentino, Adidas e nel 2022 ho girato il mio primo lungometraggio: La timidezza delle chiome".

Premio Fice 2023: più orgogliosa o responsabilizzata ?
"Il premio FICE per me è stata una bellissima sorpresa. Mi piace molto l'idea che il pubblico abbia apprezzato "La timidezza delle chiome" tanto da votarlo come miglior film. Sono molto orgogliosa, soprattutto del percorso che ha fatto un film così piccolo e sperimentale, un ibrido tra documentario e un film di finzione iniziato quasi per gioco, grazie all'intuizione legata all' incontro casuale con Benjamin e Joshua".

Quali sono i progetti nell'imminente il futuro ?
"Sto lavorando al mio nuovo lungometraggio, questa volta totalmente di finzione. Ho deciso di coinvolgere mia sorella nel ruolo di co-regista. È un film che parla di un'esperienza che abbiamo vissuto quando eravamo bambine e lei è il controcampo della mia infanzia".

Quali sono le tue vere ambizioni ?
"La mia ambizione è quella di tutti: essere felice. Ciò che mi fa felice adesso è sperimentare nuove forme di racconto per immagini".

Un regista o uno sceneggiatore a cui ti ispiri o che ti piace di più ?
"Il mio regista preferito da sempre è Elio Petri".

Tre film che porteresti sempre con te. E perché ?
"La decima vittima: perché il futuro distopico raccontato nel passato assomiglia al presente; Arancia meccanica: perché ogni tematica, anche la violenza, può essere affrontata trovando la giusta chiave per interfacciassi con il pubblico; Blade Runner: perché Tutto ciò che volevano erano le risposte che noi tutti vogliamo: da dove vengo? Dove vado? Quanto mi resta ancora?"

La carriera di Valentina Bertani è un esempio di come la passione per il cinema possa diventare un mezzo per esprimere creatività e innovazioneIl suo percorso è un'ispirazione per tutti coloro che cercano di trasformare la passione in una professione creativa e magari lasciare un'impronta indelebile nell'industria cinematografica.

Dopo "La timidezza delle chiome" siamo sinceramente impazienti di vedere le sue future creazioni e il suo contributo allo sviluppo del cinema d'autore.

(l.t.)


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