Usa, economia a rischio recessione: male il primo trimestre 2025

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USA Washington CasaBianca3WASHINGTON, 13 mar. - Secondo l'ultimo modello "GDPNow" della Federal Reserve Bank di Atlanta ha segnalato che l'economia statunitense dovrebbe chiudere il primo trimestre del 2025 con un rallentamento del -2,8% su base annua.

"Tuttavia, come per ogni modello, è fondamentale andare al di là del numero e cercare di capire quali sono le dinamiche sottostanti: il GDPNow non è una proiezione del trend di crescita strutturale dell'economia, bensì uno strumento di monitoraggio che cerca di prevedere l'andamento del Pil di un determinato trimestre anticipando di 122 giorni la pubblicazione dei dati ufficiali", ha sottolineato Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel. "A partire dal suo esordio nel 2014, il modello ha generalmente rispecchiato l'andamento del Pil reale, non senza alcuni notevoli errori di previsione (ad esempio nel 1° trimestre 2022 e nel 2° trimestre 2022)", ha aggiunto.

"Certo, anche la prima lettura ufficiale del Pil pubblicata dal Bureau of Economic Analysis rappresenta una stima approssimativa e provvisoria, dal momento che solo il 40% dei dati effettivi è disponibile a quella data. Le stime vengono poi riviste via via che nuove informazioni si rendono disponibili, talvolta con una differenza di addirittura due punti percentuali circa tra la prima lettura e la terza, quella finale", ha fatto notare l'analista, sottolineando che la crescita del Pil nel 1° trimestre di ogni anno è piuttosto difficile da valutare, complici alcuni dati non destagionalizzati che appaiono sempre preoccupanti e le festività natalizie che trainano i consumi del 4° trimestre.

"Due fattori anomali potrebbero influenzare significativamente la stima attuale – ha spiegato Cleveland –. Anzitutto, la lettura del 1° trimestre è da ricondurre soprattutto a consumi personali e importazioni e, al momento, il modello prevede una spesa per consumi personali piatta, in calo rispetto alla stima precedente del 2,2%. Nulla impedisce, però, un rimbalzo in febbraio e marzo. In secondo luogo, poiché il Pil misura il prodotto "interno" lordo, le importazioni vengono sottratte dalle esportazioni, che diventano "nette".

È presto per ora valutare le ripercussioni dei dazi di Trump.

(libero.it)


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